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| | Nessuna figuraccia. Hai comunque contribuito con i tuoi versi. Nessuna poesia è mai una figuraccia. Il sonetto, inoltre, è una costruzione complessa e per gli endecasillabi e per la sua struttura... tuttavia personalmente amo i cuori impavidi. Se vuoi qualche consiglio scrivimi senza esitare. |
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| Vale come poesia in versi liberi. Nessuna squalifica  |
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| | Non fatevi solo tentare, partecipate! |
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| | E' un refuso... chiedo venia. Intendevo dire CDE-EDC |
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| | Uno e uno... a vostro piacimento. |
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| Buonasera,
di seguito i due temi:
- Il Porto (è un mio personale omaggio a Ungaretti che ho riscoperto per l'ennesima volta)
- Il Contrasto (di colori, interiore...)
A voi il resto e, in anticipo, "grazie per aver contribuito con un verso". |
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| Buongiorno a tutti,
dunque ho deciso come segue:
- Haisan 10-14 sillabe, kigo facoltativo e kireji obbligatorio. Versi liberi.
- Poesia in versi liberi o Sonetto petrarchesco.
A breve vi dirà anche i temi.
Edited by _Arcadia_ - 18/10/2017, 14:59 |
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| CITAZIONE (Achillu @ 12/10/2017, 14:19) Grazie mille per la spiegazione dettagliata.
Scusa, ma 17 sillabe in tre versi significa 14-20 e non 10-14, posso impanicare?
Il componimento nel suo totale deve contenere dalle 10 alle 14 sillabe (conteggio in metrica). Di fatto non ho obbligato la struttura quinario-settenario-quinario. Esempio:
Cielo plumbeo - ferma
la pioggia
sul mio sorriso.
(Non mi cazziate, l'ho improvvisato hic et nunc. Se conteggi sono 14 sillabe in totale). |
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| Il Sonetto e la Metrica
Dal sempiterno Jacopo da Lentini il Sonetto ha subito numerose variazioni tuttavia, essendo questo un contest, bisogna necessariamente precisare una linea guida. Chiunque voglia cimentarsi nel Sonetto seguirà quello petrarchesco di cui qui di seguito ricordo lo stile.
- Endecasillabi: a maiore (6-10), a minore (4-10); sarà più gradito lo stesso tipo per tutto il sonetto
- Schema: le prime due quartine obbligatoriamente ABBA-ABBA, per le due terzine potete usare CDC-DCD CDD-CDC CDE-CDE CDE-CED CDC-EDC
Non sono ammesse variazioni di sonetto, come il caudato, il minimo etc.. Parliamo di Sonetto petrarchesco classico. Ovviamente questo non vincola il significante né il significato. Al contrario, siete invitati ad un linguaggio moderno giacché riprendere una struttura di secoli or sono non implica riprenderne anche il linguaggio. Siate contemporanei.
Per quanto concerne la metrica ho letto addirittura delle eresie. Chi era quel cane che ha conteggiato un quinario tronco come un quaternario?! Ricordo a tutti che un verso specifico non è dato dal numero di sillabe ma dalla sua ultima tonica!
Visto che, con estrema gioia, vi vedo preparati sulla metrica, e onde evitare mie errate intuizioni, vi chiedo gentilmente di segnare la dialefe con lo specifico simbolo (ˆ). La sinalefe verrà data sempre per scontata nell'incontro di due vocali (fine e inizio) se non diversamente espresso dalla dialefe. Unica eccezione a questa regola è la virgola la quale, ovviamente, indica una pausa ergo spezza il conteggio.
Esempi:
Mi ritrovai per una selva oscura (Endecasillabo a minore, in grassetto gli accenti, in corsivo sottolineato la sinalefe)
Ciò che 'n grembo a Benaco star non può (Endecasillabo a maiore - guarda un po', dieci sillabe perché ultima tronca - in grassetto gli accenti, in corsivo sottolineato la sinalefe).
Anche in questo caso sono a vostra disposizione per dubbi e/o chiarimenti. |
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| Buongiorno a tutti,
innanzitutto vi porgo le mie scuse più sincere per questo cambio di programma. Di fatto non ho avuto connessione internet fino a qualche minuto fa e mi è sembrato più opportuno rimandare al 18/10 così da potervi seguire in tempo reale.
Veniamo ad alcune delle vostre domande.
L'Haiku. Ho notato con piacere che è stato apprezzato da molti (ovvio mi aspetto lo stesso entusiasmo per il sonetto ) tuttavia tengo a precisare che non è stata una mia scelta ma del mio "predecessore". La precisazione è dovuta perché, onde evitare cambi di programma dell'ultimo minuto, ho preferito mantenerlo nonostante non sia tra le mie costruzioni preferite (abbiamo decine di costruzioni italiane, non ho capito perché sceglierne una straniera ma vabbè....).
Il problema dell'haiku (così come di molte costruzioni straniere) risiede nella costruzione stessa. La metrica giapponese è assai diversa da quella italiana e chi mi conosce sa quanto io sia purista della metrica (e quindi capite perché io non apprezzi moltissimo costruzioni straniere italianizzate). Il punto è che per quel poco che so di giapponese, l'haiku si compone in "suoni" (more se ricordo bene) e sempre il giapponese è caratterizzato da suoni tutti brevi. L'italiano è ben diverso. In principio avevo pensato di richiedere la costruzione 5-7-5 ma riflettendo meglio ho convenuto fosse una minchiata giacché credo sia meglio rispettare la regola aurea per la quale l'haiku debba essere letto in "un solo respiro"... e 17 sillabe risulta più complesso. Ergo ho convenuto con le mie 13 personalità in una bella riunione di condominio i seguenti obblighi stilistici:
- Sillabe totali 10-14 in tre versi (ovviamente sillabazione NON grammaticale, quant'è vera Amaterasu nemmeno le leggo quelle con sillabazione grammaticale... ma della metrica parlerò in un altro post)
- Oltre al tema che indicherò, ovviamente l'haiku prevede un tema naturale (stagionale - kigo) ergo mi aspetto di trovarlo
- Il Kireji, non solo me lo aspetto: lo pretendo. E' l'anima dell'Haiku.
Attualmente non ho pensato altri "doveri" ma il dialogo, ovviamente, non lo rifiuto mai. |
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| Un saluto a voi tutti.
Alcuni di voi probabilmente si ricordano di me, altri forse no, altri ancora non mi conoscono affatto.
Che dire su di me? Ho un'immensa passione per la poesia italiana e scrivo da parecchi anni senza mai aver avuto l'ardire di cimentarmi nella prosa. Auguro a tutti una bella competizione e soprattutto, per citare uno dei miei film preferiti, che tutti "possiate contribuire con un verso". |
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11 replies since 21/8/2017
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