Olimpiadi Letterarie

Posts written by ilariajo

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    Ti ringrazio, vado subito a controllare :)
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    Come mai non ci sono nell'elenco? Avevo scritto dei racconti anch'io... :blink: :blink: :blink:
    Bisognava mandarne una decina per essere valutati?
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    CITAZIONE (violaliena @ 28/9/2017, 17:09) 
    nuova discussione con una B

    Grazie :rolleyes:
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    Immagini: [5A] e [20A].

    ALLA RICERCA DEL PERSONAGGIO MISTERIOSO

    Un pomeriggio, mentre annoiata mi giravo i pollici sul letto, mi venne la curiosità di aprire un piccolo baule di mia madre, che aveva lasciato a mia disposizione nella soffitta. Presi, al suo interno, un vecchio diario di scuola, che aveva quell’odore dei libri antichi che tanto mi piace. Mia madre non segnava solo i compiti su quel diario, ma anche delle citazioni. Fu in una delle pagine, infatti, che ne trovai una che mi colpì: E se tutti noi fossimo sogni che qualcuno sogna, pensieri che qualcuno pensa?
    Accanto a questa citazione vi era l’immagine in bianco e nero di un uomo con i baffetti, un vestito scuro, un cappello e sotto il braccio un libro e un soprabito [5A]. Credo che quella foto gli fosse stata scattata per caso perché non guardava neanche nell’obiettivo.
    -Chi potrà mai essere quest’uomo?- mi chiesi a voce alta, decidendo di risolvere il caso del personaggio misterioso. Presi un vecchio libro nello scaffale accanto al baule e mi sedetti a terra incrociando le gambe. Cominciai a sfogliarlo, era un libro di letteratura dell’800, il tono della citazione, per nulla aulico, mi diceva che dovevo partire proprio da quel periodo storico.
    Mi addormentai con il libro fra le mani e fui risvegliata da mia madre che mi venne a chiamare perché la cena era pronta.
    - Carla svegliati, è in tavola. Cosa stavi facendo?- mi chiese incuriosita.
    - Oh mamma, ho trovato una citazione su uno dei tuoi vecchi diari di scuola e sono intenzionata a scoprire di chi sia – le risposi entusiasta. Sapevo che non mi avrebbe detto nulla a riguardo, infatti me lo ribadì un attimo dopo.
    - Sai che non ti darò nessun indizio, mi piace che la cultura ti stimoli, adesso vieni, altrimenti il pollo si fredda-.
    -Il pollo?- dissi saltando subito in piedi, rigenerata solo dal suono di quella parola che descriveva il mio piatto preferito.
    Appena finito di mangiare, lavai i piatti e mi avvicinai a mia madre. – Dammi un tempo per scoprire chi è il personaggio della citazione – le chiesi a mo di sfida.
    -Tre giorni- mi rispose fermamente, sicura che avrei svelato l’arcano anche prima di quel breve termine.
    Andai a dormire a mezzanotte passata, potevo permettermi di farlo perché le vacanze di Natale erano cominciate solo da un giorno. Il mattino seguente, dopo un’abbondante colazione fatta con un bicchiere di latte caldo e una fetta della buonissima torta di mele che aveva preparato mia mamma la sera prima, me ne ritornai nella soffitta e mi misi all’opera.
    -Quanti scrittori ci sono… - dissi fra me e me, per nulla preoccupata della cosa, ma anzi, ancor più determinata nel mio intento. Lessi non so quante poesie, che mi arricchirono, molte erano di poeti minori che i miei libri di scuola neanche nominavano. Forse una volta si studiava più di quanto facciamo noi oggi, constatai, dando ragione a mia madre che me l’aveva detto non so quante volte.
    Accanto a me segnai su un quaderno, una serie di libri che avevo deciso di leggere, poco prima di pranzo ne avevo segnati venticinque. Scesi in cucina e mi preparai un panino, mia madre era fuori per lavoro e io non volevo sottrarre troppo tempo al mio compito di investigatrice. Alle cinque del pomeriggio i libri che volevo leggere erano diventati cinquanta. Decisi di fare una pausa per recarmi nella biblioteca comunale per prendere uno di questi libri. Sull’uscio di casa incontrai mia madre che stava rientrando e che mi propose di andare a mangiare una pizza al nostro solito posto alle otto.
    -Va bene- le risposi accettando di buon grado.
    Una volta arrivata in biblioteca, mi venne però l’idea di provare a cercare tra quei cinquanta libri scelti, l’uomo con il vestito scuro. Qualcosa mi diceva che l’avrei trovato.
    Il titolo di un libro mi colpì più degli altri, forse perché si avvicinava di meno a quello che poteva rientrare nel mio canone di gusti, io anima romantica, decisi di chiedere in prestito: Il libro dell’inquietudine.
    Aspettai mia madre sulla panchina nella piccola piazza dove si trovava una di quelle vecchie giostre con i cavalli, con sottofondo una dolce musica retrò [20A] . Mi piaceva perché mi ricordava un vecchio carillon che avevo avuto in regalo da piccolina e che ogni tanto facevo partire girando la chiavetta dorata.
    Notai che sotto i cavalli della giostra c’era uno strano segno che mi ricordava dei baffi, trovai la cosa assolutamente non casuale. Mi fu quasi difficile immergermi nella lettura perché quella giostra che mi aveva sempre rapita, mi impediva di concentrarmi, tuttavia, il libro che avevo tra le mani mi catturò a tal punto da non rendermi conto che mia madre si era seduta accanto a me.
    -Allora? Hai già scoperto chi è?- mi chiese sicura della mia risposta.
    -Sì- le dissi chiudendo il libro per mostrarglielo. – È Fernando Pessoa! -

    Edited by ilariajo - 28/9/2017, 19:23
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    CITAZIONE (violaliena @ 28/9/2017, 14:52) 
    Per il primo racconto la lettera da inserire davanti è una A, è semplicemente progressivo per ordinare.
    Per le foto hai fatto bene, bastano numero e lettera

    Grazie mille, ne sto scrivendo anche un altro, devo mettere una B creando una nuova discussione o una seconda A inserendolo qui? :unsure:
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    Immagini: 3) Non identificato, A, 19) B

    Uno strano giorno

    Quel sabato mattina mi svegliai con il ricordo un po’ vago di quello che avevo sognato la notte: mi trovavo in un museo, di fronte a un quadro che però non riuscivo a ricordare. Mi alzai ancora mezza addormentata e mi preparai un caffè. Con la tazza ancora bollente mi misi alla scrivania, pescando in uno dei cassetti il mio vecchio manuale di storia dell’arte contemporanea. Qualcosa mi diceva che avrei trovato qui il quadro di cui avevo ancora un’immagine sfocata. Sfogliai le pagine lentamente, perdendomi nella meraviglia delle varie opere e dandomi quella risposta che avrei voluto dare a tutti quando mi chiedevano: “come diavolo ti è venuto in mente di iscriverti a storia dell’arte?”
    So che non avevano e non hanno tutti i torti, perché non è facile trovare lavoro in questo campo e infatti ancora oggi sono disoccupata, ma voi davvero riuscite a non restare incantati di fronte a cose così belle? Io no!
    Sono innamorata di tutto ciò che è arte - ripetevo dentro di me come un mantra, quando, a pagina 178, trovai l’immagine che finalmente riconobbi, un quadro di Pollock [3A]. Ho sempre adorato questo artista, trovo che le sue opere piene di tanti colori messi insieme, esprimano al meglio i miei turbamenti interiori. Il quadro confuso del sogno, finalmente aveva preso forma reale con i suoi bei colori rosso, giallo, nero, bianco, beige, bordeaux, semplicemente perfetto in quella che molti definirebbero imperfezione.
    Mi è capitato di sentirne di commenti quando lo avevo studiato all'università: “Che ci vuole a fare un quadro così, anche io so buttare sulla tela i colori a caso”. Troppo facile parlare in questo modo - rispondevo ogni volta che li sentivo, difendendo a spada tratta i quadri di Pollock.
    C’è qualcosa dietro, però, a cui cerco sempre di dare una mia personale interpretazione, non mi basta fermarmi alle poche riduttive righe che trovo sui libri, io lo immagino proprio all’opera l’artista, penso alle emozioni che deve aver provato nel momento della realizzazione, ed è semplicemente fantastico!
    Facendo un grande sforzo chiudo il libro e mi preparo per scendere. Raccolgo i miei capelli con un vecchio fermaglio rosso che mi ha regalato tempo fa mia nonna, non mi va di truccarmi oggi. Infilo il mio cappotto nero coprendo il collo con una sciarpa dello stesso colore [19B], e scendo per fare una passeggiata. Mi dirigo in uno dei vicoletti della città che più mi piacciono, quello con i negozi di antiquariato, quelli in cui puoi trovare un mondo all’interno.
    Con aria assorta, senza nemmeno far caso a chi c’è per strada, entro in uno di questi, dal quale esco con una busta al cui interno c’è una vecchia cornice con la foto di una donna dell’800. Più avanti, scorgo il mio negozietto preferito, quello che vende le stampe d’arte. Ebbene sì, lo confesso, almeno una volta a settimana entro per comprarne una, che poi incollo nel mio soggiorno che ormai è stato ribattezzato “la stanza dell’arte”. Comincio a sfogliare le varie stampe, soffermandomi il più del dovuto su ognuna, ma Jack, il padrone del negozio, un vecchio signore con i capelli e la barba bianca, si è abituato a questa cosa, anzi mi dice sempre: “l’arte va contemplata, fermati tutto il tempo che vuoi”. Come un rito, ci ritroviamo sempre a commentare qualche quadro, forse è per questo che amo questo posto, perché posso parlare liberamente della mia più grande passione senza sentirmi dire di essere matta o di aver sbagliato a seguire il mio sogno. Poi lo trovo, uguale se non addirittura più bello, il quadro di Pollock che ho sognato, lo prendo e mi avvicino a Jack raccontandogli il mio sogno.
    “Il sogno ti ha portato qui da me oggi, permettimi di regalarti questa stampa” - mi dice gentilmente.
    “No Jack, non voglio approfittare” - gli rispondo in evidente imbarazzo.
    “Non preoccuparti che la prossima volta continuerai a pagare, oggi però voglio farti questo dono”.
    Lo ringrazio e metto con cura la stampa nella borsa, come se fosse un tesoro prezioso.
    “Dimmi la verità” - mi dice fermandosi per un attimo per un colpo di tosse, e poi continua - “È così che ti senti? Come questa immagine?” - mi domanda incuriosito.
    “Sì” - gli rispondo sentendomi capita senza il bisogno di aggiungere altro.
    Lui mi osserva e mi dice: “Non ricordo dove, ma una volta, ho letto queste parole: Si usano gli specchi per guardarsi il viso e si usa l’arte per guardarsi l’anima”.
    Trovai che questa citazione mi descrivesse a pieno. Lo salutai ringraziandolo, con la promessa di ritornare qualche giorno dopo e me ne tornai a casa felice, dove appesi, nella stanza dell'arte, la mia bellissima stampa accanto alle altre.


    (Spero di aver capito bene le regole, avevo qualche dubbio sulla lettera da mettere prima del nome)

    Edited by ilariajo - 28/9/2017, 19:03
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    CITAZIONE (Salvatore Russotto @ 27/9/2017, 11:12) 
    Ciao ilariajo, benvenuta e buona olimpiade.

    Ti ringrazio ^_^

    CITAZIONE (Flora* @ 26/9/2017, 19:40) 
    Ciao IlariaJO, benvenuta qui alle Olimpiadi. :Emoticons%20(23):

    Grazie mille :rolleyes:
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    CITAZIONE (Achillu @ 26/9/2017, 19:11) 
    Ciao Ilariajo. Il tuo nick non mi è nuovo, anche se non frequento Writersdream.

    Anche il tuo nome non mi è nuovo, forse sul sito The incipit?
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    Ciao a tutti! Mi sono appena iscritta, ho trovato questo forum sul sito writersdream. Non sono mai stata brava a parlare di me, ma sono un'appassionata di scrittura e di tutto ciò che è arte ^_^
9 replies since 26/9/2017
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