Olimpiadi Letterarie

L'uomo è in mare

( 4027 caratteri con il titolo)

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  1. caipiroska
     
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    Racconto di caipiroska incollato qui da OL per mantenere omogeneità nelle presentazioni
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    L’UOMO É IN MARE




    Capivamo subito quando stava per arrivare una tempesta.
    Nel cuore.
    Nell’anima…
    Mia madre ci raccoglieva tutti nella piccola cucina vicino al camino e stavamo lì, abbracciati, con il rossore delle timide braci a illuminare con guizzi improvvisi i nostri visi preoccupati.
    Per primo arrivava il vento gravido di cattive intenzioni, poi il mare s’ingrossava in un moto incontenibile, sbranando la costa con la sua furia maestosa, urlando euforico fino a farci gelare il sangue nelle vene. E noi lì, abbracciati insieme a recitare silenziose preghiere solcando il mare di un’angoscia così grande che non aveva neppure un nome.
    Quella notte la tempesta sembrava infinita: nessun accenno a una tregua, nessun segno di resa. Per tutto il tempo la furia degli elementi si scatenò su tutti noi sbrindellando con meticolosa pazienza le nostre anime provate, come logore vele in balia degli eventi.
    I miei fratelli a poco a poco cedettero al sonno, addormentandosi sulle sedie o scivolando lentamente per terra. Mia madre accettò quelle rese come una benedizione: adesso aveva meno occhi nei quali specchiare la sua paura. Soltanto i miei continuarono a brillare nel buio e notai gli sforzi che fece per evitare di incrociarli.
    Nessuno voleva pensare al peggio, ma quell’eventualità rimase a galleggiare tra di noi per tutta la notte, aggrappandosi alle vesti, lambendo le nostre menti in ondate sempre più intense di ansia pura.

    Una lama indecisa di luce aveva iniziato a filtrare da sotto la porta quando sentimmo dei passi fuori. I nostri sensi si allarmarono all’improvviso: qualcuno stava arrivando. In qualche modo quella nottata sarebbe finita… Chi sarebbe entrato, lui o la cattiva notizia della sua scomparsa?
    Stremata dall’attesa mia madre si voltò verso la porta lasciandosi scappare un sospiro, mentre gli occhi tremavano nella penombra: aveva il piccolo addormentato in braccio e sembrava una madonna torturata.
    Io smisi di respirare, semplicemente.
    Una spinta, poi un’altra, poi la porta di legno gonfiata dall’acqua cedette, aprendosi all’improvviso e lì, incorniciato dallo stipite logoro stagliato contro uno sfondo di nuvole nere e funeste ancora sporche di quella notte furiosa, apparve il babbo.
    Apparve il suo giaccone di tela gialla fradicio di pioggia, apparve la sua fatica nascosta dietro le spalle curve, ma la cosa più emozionante fu il sorriso che si dipinse sul volto provato nel momento stesso in cui tirò indietro il suo cappuccio. La mamma si alzò piano, mordendosi le labbra e si avvicinò a lui. Ognuno aveva gli occhi persi in quelli dell’altro cercando conferme al dramma di quella notte, brillando per un attimo dello stesso colore. Non dissero niente, ma lei appoggiò la testa sulla spalla di lui che la cinse dolcemente baciandola su una tempia a lungo. Non dissero niente, stavano abbracciati e basta, aspettando che i loro cuori tornassero a battere regolarmente.
    Per tutta la notte avevano entrambi solcato il mare in tempesta, ostaggi di un oceano cattivo che voleva dividerli, e ognuno aveva cercato con tutte le forze di riportare quella miserevole barchetta che era la loro vita al sicuro, nel porto, a casa. E per spiegare tutto questo le parole non servivano, perché entrambi lo avevano vissuto sulla propria pelle.
    Il bimbo addormentato in braccio alla mamma era un soffice cuscino tra di loro. Il babbo posò la sua mano tremante e fredda sulla testa pelata di mio fratello in quella che doveva essere una timida carezza, poi si voltò verso di me e mi sorrise. Io non mi trattenni e andai verso di lui abbracciandolo: sapevo che non dovevo farlo, sapevo che le famiglie dei pescatori non devono accoglierli al ritorno come se fossero dei sopravvissuti, o la prossima volta che usciranno in mare avranno pensieri neri a volteggiargli sopra il capo.
    Ma io ero piccola e avevo avuto davvero paura, e forse anche lui si era ritrovato molto vicino a qualcosa d’innominabile in quella notte nera, perché mi accolse con foga nel suo abbraccio stringendomi forte, come un naufrago alla sua boa.

    Edited by Olimpiadi Letterarie - 8/9/2017, 09:33
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  2. Olimpiadi Letterarie
     
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    4011 caratteri (il titolo non va conteggiato)
    bonus valido

    NB: sistemato dallo staff
     
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  3. caipiroska
     
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    Grazie ragazzi!
     
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  4. Ulisse67
     
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    Mi piace molto questo racconto, un mix tra il profumo dei Malavoglia e le immagini di un documentario sui pescatori delle isole irlandesi che ho visto giorni fa. I sentimenti sono palpabili e io ero davanti al camino con quella bambina, bello ma non scontato il finale.
     
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  5. MyaMcKenzie
     
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    Complimenti vivissimi, narrazione fluente e molto vivida, sembrava di essere lì con i protagonisti, soprattutto nella prima parte.
    Nella seconda ho trovato periodi più lunghi e qualche virgola mancanta, ma nel complesso ottima prova.
     
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    Wow! Bello! Mi è piaciuto tutto: atmosfera, personaggi, stile. Ottima prova! La tua bravura, ti leggo da un po', è indiscutibile. Complimenti vivissimi!
     
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  7. dalcapa
     
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    Brava Caipi... ottimo lavoro. Scritto bene, buono il ritmo e buona l'atmosfera creata... mi hai portato alla fine della storia in modo piacevole e con il giusto pathos...
    ma stranamente non hai fatto morire nessuno... Non ti starai addolcendo???
    :Emoticons%20creature%20(8):
     
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  8. caipiroska
     
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    Ah, ah, hai ragione Dalcapa probabilmente ero in vena romantica quando l'ho scritto...
    Per farmi perdonare nel prossimo racconto farò una strage!

    Per i più curiosi "L'uomo è in mare" è anche il titolo di un quadro di Van Gogh, uno dei miei preferiti...
    Andate a googolare, su...
     
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  9. stefia
     
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    Bella storia, Caipi: scene molto vivide e personaggi ben delineati.
    Mentre leggevo, odoravo il salmastro. Piaciuto tanto.
     
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  10. Achillu
     
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    Ciao Caipiroska.

    Alla fine sei riuscita a vomitare un arcobaleno, eh? :woot: Forma: mi sembra a posto a parte "É" con l'accento acuto. Trama e personaggi: sei una dei pochi autori ad aver osato delineare più di un personaggio e ci sei riuscita benissimo. Tema centrato. Stile: se proprio devo fare un appunto, non è sempre corrente con un'adulta che riporta i ricordi di quand'era bambina; niente di grave, hai scritto davvero un bellissimo pezzo.
     
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  11. caipiroska
     
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    Uffa Achillu!!!
    Sei un cecchino, trovi tutti i difetti che cerco di nascondere...
    Mi piace il fatto che degli adulti raccontino scene della loro infanzia, e ti ringrazio di avermi fatto notare che anche questa volta non l'ho fatto benissimo (!). La stessa cosa me l'avevi fatta notare nel primo 100x100: la prossima volta mi applico di più!

    Grazie a tutti!
     
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  12. liliana tuozzo
     
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    Superbo questo pezzo caipi, sei riuscita a creare un atmosfera da Malavoglia con questo racconto.letto dall' inizio alla fine e mi è piaciuto tutto com' era scritto. Bravissima, :Emoticons%20espressioni%20%2827
     
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    Vessatore di pterodattili

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    L'ho trovato bellissimo.
    Ha tinte dark ma finisce inaspettatamente bene, cosa che crea un piacevole sollievo e non stona affatto con l'ambiente, anzi lo valorizza.

    Appunto di forma: avrei evitato i tre puntini all'inizio, dopo "nell'anima". Fanno perdere intensità al concetto.

    Tra i miei preferiti.
     
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  14. caipiroska
     
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    Mannaggia ai puntini...
    Mi piace metterli, ma li doso male!
    Mi danno un senso di... come dire... non so, forse sospensione... riflessione... obbligare il lettore a soffermarsi su quella frase o quel concetto.
    Obbligarlo a fermarsi in maniera diversa dal punto.
    Obbligarlo a riflettere.
    O sbaglio?
     
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    Vessatore di pterodattili

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    Tu hai ragione, ma sai dove lo fanno davvero, secondo me?
    Solo uando senti la voce di un personaggio che esita, è incerto, o quando allude in maniera sorniona.
    Lì, quel "nell'anima", in quel contesto, è più uno sparo, un concetto vivido, una botta forte. I puntini lo sminuiscono, lo fanno sembrare un artificio dell'autore.

    Mia idea, ovviamente, ma è la percezione che ne ho avuto leggendo.
     
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31 replies since 8/9/2017, 08:18   321 views
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