Olimpiadi Letterarie

Nato in mare

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Hindefuns
     
    .

    User deleted


    Per tutta la vita fu Ninni a svegliare l’alba con il ritmico suono dei suoi remi sull’acqua.
    Sull’isola si diceva che nessuno conoscesse quel mare come lui, eppure lui ne aveva terrore. Tentennava sempre prima di prender il largo, perché sapeva che se il Mare l’avesse voluto, se lo sarebbe preso.
    Si imbarcò come mozzo sul primo peschereccio che aveva sedici anni.
    Come tutti i pescatori aveva un bar preferito ed una fidanzata, ma il tempo che dedicava a tutto ciò che non fosse in acqua non era neanche lontanamente paragonabile a quello vissuto sul blu profondo.
    Non aveva fretta, campava di niente. Ma la vita di ognuno è destinata ad intrecciarsi con quella di tanti altri, proprio come può accadere alle lenze di un pescatore. Così sposò la sua fidanzata, Sara, ed i suoi accettarono che la vita del loro unico figlio non fosse scandita da un orologio, ma dalle onde.
    E tra le onde la sua vita cambiò ancora una volta, quando, una mattina come tante altre, appena uscito in barca sentì il baracchino gracchiare fastidiosamente. Era un altro pescatore dell'Isola che chiedeva aiuto. Aveva incontrato poco a largo dell'isolotto di Ponente un barcone carico di disperati. Stavano affondando e la motovedetta della guardia costiera era lontana, impegnata in un salvataggio più a largo.
    Ninni non ebbe esitazioni e girò la prua verso Capo Ponente. Quando arrivò del barcone era rimasta a galla unicamente la cabina sulla quale in equilibrio precario stavano donne con fagotti in braccio. Tutto intorno, uomini disperati si affannavano per non affogare. Ma quel giorno in tanti avevano preso il mare di buon mattino. E fu così che i pescatori dell'Isola si disposero a cerchio intorno al barcone e diedero vita ad una mattanza al contrario, issando sulle barche tutti quelli che il mare restituì vivi.
    Quando arrivarono in porto uno dei disperati attirò l'attenzione di Ninni, intento ad aiutare i suoi passeggeri a scendere dalla barca. Si guardava intorno allarmato, stringendo al petto un fagotto di coperte. Incrociò lo sguardo del pescatore e, con espressione terrorizzata, gli corse incontro, porgendogli quel che teneva tra le braccia. Ninni d'istinto indietreggiò, ma l'urgenza negli occhi dell'uomo lo convinse a prendere ciò che gli stava consegnando.
    “Nato in mare, madre e padre morti”, riuscì soltanto a pronunziare il poveretto, in un italiano stentatissimo, prima di fuggire via senza dargli il tempo di replicare, verso la vita che stava cercando con tutte le forze di guadagnarsi.
    Ninni lo seguì con lo sguardo, confuso più che mai, senza realizzare interamente cosa fosse successo.
    Solo quando la coperta si mosse, lui si ridestò da quella specie di tranche e notò prima dei riccioli neri appiccicati ad una testolina tutta nera anch'essa, su cui spiccavano due fessure scure ancora chiuse ed una bocca che con fatica e caparbietà aspirava tutta l'aria di cui era capace.
    Gli tremarono le gambe mentre, confuso, non riusciva a decidere cosa fare. In quel momento gli venne incontro la moglie che, avendo saputo dell'avventura, lo cercava preoccupata.
    Vedendola si riprese ed iniziò a correre verso il presidio medico che intanto stavano organizzando. Lei d'istinto, pur non conoscendo il tesoro che il suo pescatore stringeva tra le braccia, corse con lui ed insieme accompagnarono verso la vita il bambino. Quando Sara vide l'uomo in lacrime porgere il neonato ai paramedici, non ebbe esitazioni. Lo baciò forte sulle labbra e salì con loro sull'ambulanza. Mentre si allontanavano Ninni non ebbe dubbi su ciò che da quel momento avrebbe cambiato la sua vita.
    Ogni tanto, ma solo se non c'è scuola, molto presto sull'Isola è possibile che si veda un vecchio, capelli lunghi e barba bianca che, mano nella mano con un bimbo nero in calzoncini e canottiera, sale su un gozzo dalla vernice azzurra un po' crepata. Il vecchio inizia a remare lasciando il porto, mentre il bambino si sporge dal bordo tuffando una mano in mare e, giocando con la scia che crea, urla divertito all'uomo: “più veloce papà, più veloce”.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    complicatrice

    Group
    Administrator
    Posts
    3,476
    Location
    aliena decisamente

    Status
    Anonymous
    4018 caratteri
    Bonus valido
     
    Top
    .
  3. MyaMcKenzie
     
    .

    User deleted


    Commovente, davvero complimenti.
    Peccato per le eufoniche fastidiosissime. Ti consiglio di eliminarle e di controllare la punteggiatura, a volte zoppicante (senti da che pulpito ;) )
    Bravo

    Dimenticavo...
    [...]Ma la vita di ognuno è destinata ad intrecciarsi con quella di tanti altri, proprio come può accadere alle lenze di un pescatore[...]
    Stupenda!
    BRavo
     
    Top
    .
  4. Ulisse67
     
    .

    User deleted


    Dolce, a tratti struggente. Rispecchia in maniera plausibile una storia che potrebbe essere reale, se non ci fosse di mezzo una ingombrante burocrazia. Restiamo umani, bello scritto.
     
    Top
    .
  5. stefia
     
    .

    User deleted


    Io le 'D' eufoniche non le ho notate... ne uso a palettate anche io! :D
    Il racconto m'è piaciuto ma... Quanti anni aveva, Ninni, quando ha trovato il bambino? Io m'ero immaginata un trentenne e nell'ultimo paragrafo me lo trovo vecchietto. Questo mi ha un po' lasciato "basita" alla fine: non me lo aspettavo. E' l'unica nota, perché, per il resto, è un'ottima prova.
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    OL-Veterani
    Posts
    34

    Status
    Offline
    Una bella storia, commovente e attuale purtroppo.. ma quello che mi è piaciuto è che hai improntato la storia sull'amore e sulla solidarietà anziché raccontare la tragedia del naufragio in modo tragico e "come una cosa naturale" che si sente nei tg.
    L'ho letto tutto d'un fiato perché la scrittura scorrevole lo permetteva.
    Mi è piaciuta in particolare la frase "Accompagnarono verso la vita il bambino"
     
    Top
    .
  7. Achillu
     
    .

    User deleted


    Ciao Hindefuns.

    Forma: da sistemare; a volte inciampa la lettura. Niente di grave.
    Trama e personaggi: Sara è un po' buttata lì. Aggiungo che, purtroppo, è raro che nel naufragio di un barcone le donne siano messe in salvo sulla cabina mentre gli uomini annaspano cercando di non affogare. Il resto va molto bene. Il tema è centrato.
    Stile: senza quasi dialoghi, l'effetto è quello di una favola moderna. Il finale chiude perfettamente.
     
    Top
    .
  8. liliana tuozzo
     
    .

    User deleted


    Un bel racconto, attuale, commovente a tratti anche poetico.anch' io ho notato che il pescatore alla fine è un vecchietto, mentre il neonato salvato è ancora un bambino. Il racconto resta comunque molto valido.
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Vessatore di pterodattili

    Group
    OL-Veterani
    Posts
    149
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    Attuale senza dubbio, mi è garbato il fatto che non hai calcato troppo la mano sul sentimentalismo facile e/o la teatralità che temevo visto il tema.
    Piaciuto. C'è qualche ripetizione, la parola "mare" compare forse un po' troppo spesso, ma nulla di grave.
     
    Top
    .
  10. Antonio Borghesi
     
    .

    User deleted


    Hai scritto due volte "a largo" invece che "al largo". Forse usi un'espressione marinara dialettale che non conosco. Un po' incredibile il salvataggio ma sembra che tu conosca il mare abbastanza bene. E' una storia che potrebbe essere anche vera nei tempi correnti. Una rilettura sistemerebbe anche le eufoniche sbagliate. Ricorda si usano solo con vocali iniziali uguali. Un bel racconto in ogni caso.
     
    Top
    .
  11. Mioalterego
     
    .

    User deleted


    Ho trovato il salto temporale fra "giovane che trova il neonato" e "vecchio che da la mano al bambino" troppo ardito. Secondo me è un tuo refuso, nel senso che non hai letto per bene il tuo racconto. Lo spunto è buono, ma ti faccio notare che in fondo la figura di Sara poteva anche non essere citata, è messa lì senza un perché ai fini narrativi. Anche io ti invito a rieditare il racconto correggendo queste anomalie.
     
    Top
    .
  12. luis22
     
    .

    User deleted


    Commovente e struggente, bello. sulle D eufoniche e la punteggiatura ti è già stato detto tutto. Un racconto che prende l'anima. Complimenti. :)
     
    Top
    .
  13. Joyopi
     
    .

    User deleted


    Scritto bene e con un finale che non può lasciare indifferenti. Contesto solo qualche incongruenza e un tema purtroppo talmente attuale da risultare un pochino abusato. Per il resto, un ottimo testo.
     
    Top
    .
  14. Angy C.
     
    .

    User deleted


    Sì, ci sono incertezze narrative e l'uso della punteggiatura da sistemare ma prevale il sentimento. Una storia di bontà, in questo mondo così arido, ci voleva. :)
     
    Top
    .
  15. Mari.q
     
    .

    User deleted


    Mi associo nel giustiziare le D eufoniche che fanno inciampare durante la lettura. Qualche virgola in più qua e là e un controllo sulla linea temporale in cui è narrato il racconto lo renderebbero perfetto.
    Molto struggente senza essere troppo lacrimevole.
    Piaciuto.
     
    Top
    .
20 replies since 8/9/2017, 08:36   208 views
  Share  
.