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Ho attraversato terre inesplorate,
ho camminato lungo sentieri impervi,
ho visto mari agitati, deserti e tempeste.
Ho attraversato terre inesplorate, in solitudine, solo la mia ombra a farmi compagnia.
Ho camminato lungo sentieri impervi, con un laccio a trattenere i miei passi..
un salto quà, un salto là in bilico fra ragione e istinto per raggiungere la mia meta.. un miraggio lontano.. in questo deserto di solitudine.
La mia anima silente, ferita, invisibile, fluttua in quello strappo di quell'angolo di cielo di carta.. raggiungere la flebile distanza fra mente e anima sembra impossibile.
Un fiume in piena bagna la mia anima lacerata da quel mare in tempesta.. l'unico sostegno è un fiore incastonato in quella roccia da scalare.. una margherita gialla, un solo colore, una sola forza interiore che mi ha fatto attraversare terre inesplorate.
La pioggia battente colpisce quel fiore e i suoi petali tristi, ma sovente fa capolino il sole e con il suo calore la margherita alza la testa e osserva la bellezza del mondo di quelle terre inesplorate.
All'orizzonte le valli, i monti, mi abbracciano in questo girotondo della vita.. il cielo cristallino, come le orbite di chi guarda, sovrasta l'immensità.. tutto è immobile, ma questo silenzio assordante mi parla e mi fa naufragar nell'alba del nuovo dì.
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controllo ok
aggiungo alla lista di riepilogo. -
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Grazie . -
MyaMcKenzie.
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Io e la poesia siamo come il blu e il nero, insieme non stanno troppo bene.
Non ho gli strumenti per giudicare il tuo lavoro, la prima parte mi è piaciuta molto, poi mi sono persa. Ma è un mio limite, assolutamente non tuo. Anzi, complimenti per aver osato in questo modo!. -
Ulisse67.
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Un viaggio intimo in cui la terra è sinonimo delle esperienze di vita. Anche io la vedo più come una poesia che racconto. Ha un senso come prima forma. Brava. . -
stefia.
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Ricorda molto la musicalità di una poesia, più di quella di un racconto.
Sinceramente non credo di averla capita (è un limite mio: la poesia non è esattamente il mio punto forte)
questo pezzo soprattutto:
"La mia anima silente, ferita, invisibile, fluttua in quello strappo di quell'angolo di cielo di carta.. raggiungere la flebile distanza fra mente e anima sembra impossibile.
Un fiume in piena bagna la mia anima lacerata da quel mare in tempesta.. l'unico sostegno è un fiore incastonato in quella roccia da scalare.. una margherita gialla, un solo colore, una sola forza interiore che mi ha fatto attraversare terre inesplorate."
E' ricolmo di immagini molto suggestive ma il cui significato mi sfugge.
Comunque complimenti per la fantasia.. -
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Grazie a tutti per i commenti.. in effetti ha lo stile di una poesia, anziché quello di un racconto.
Io in questa e in altre poesie che scrivo evoco molto le sensazioni, ma anziché descriverle dettagliatamente, le concentro molto in parole stringate, brevi..Ricorda molto la musicalità di una poesia, più di quella di un racconto.
Sinceramente non credo di averla capita (è un limite mio: la poesia non è esattamente il mio punto forte)
questo pezzo soprattutto:
"La mia anima silente, ferita, invisibile, fluttua in quello strappo di quell'angolo di cielo di carta.. raggiungere la flebile distanza fra mente e anima sembra impossibile.
Un fiume in piena bagna la mia anima lacerata da quel mare in tempesta.. l'unico sostegno è un fiore incastonato in quella roccia da scalare.. una margherita gialla, un solo colore, una sola forza interiore che mi ha fatto attraversare terre inesplorate."
E' ricolmo di immagini molto suggestive ma il cui significato mi sfugge.
Comunque complimenti per la fantasia.
In questo passo descrivo un'anima, ferita, lacerata dalle vicissitudini della vita, e si trova in bilico, in una situazione in cui non sa se ascoltare ciò che dice la mente (quindi i suoi pensieri o il suo farneticare) o l'anima (cioè le sue sensazioni). E quindi da ciò ne consegue che si trova a navigare in una tempesta (metaforica), l'unico sostegno è un fiore sempre metaforico, perché può rappresentare un fiore vero, una persona o la forza di volontà che permette di andare avanti e quindi per questo dico "quella roccia da scalare". Poi continua "una margherita gialla, un solo colore, una sola forza interiore che mi ha fatto attraversare terre inesplorate", cioè nonostante le difficoltà riesco a cogliere le cose semplici della vita (margherita), a trovare la forza interiore per andare avanti e quindi attraversare terre inesplorate (metaforicamente sono le situazioni difficili). -
caipiroska.
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Ciao M@ddy,
Il tuo brano praticamente è tutta una metafora...
La scelta sicuramente rende il racconto più idilliaco, ma alla fine lo rende anche troppo sdolcinato e poco efficace.
Hai fatto un bel disegno, ma lo hai appesantito aggiungendo troppo colore...
Il risultato non mi convince del tutto.. -
liliana tuozzo.
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Molto poetico questo brano.A me è piaciuto tantissimo perché mi ricorda molto, anzi moltissimo le poesie o i brani che scrivevo tantissimi anni fa. Anche qualche parola è simile per cui avevo capito quello che volevi dire col tuo viaggio introspettivo ricco di metafore. Bravissima. . -
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Non mi ha colpito, nel senso: ci sono belle immagini, ma troppo pesanti.
I puntini di sospensione stonano, sembrano indicare insicurezza mentre il narratore appare invece ben consapevole di ciò che ha intorno in questo viaggio introspettivo.
Infine, non comprendo la scelta delle prime righe strutturate con l'accapo precoce, e il resto no.
Però non so, può darsi che avesse una ragione di forma che non ho colto.
Perfezionabile, una buona base ma necessita di un passo in più per trovare la sua anima.. -
Antonio Borghesi.
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Molto intensa e musicale. Non so se ho usato le parole giuste. La poesia non è proprio nelle mie corde. Ma ho scritto la mi sensazione. . -
Achillu.
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Ciao M@ddy.
Forma: i punti di sospensione sono tre e non due; avevi ancora molti caratteri a disposizione quindi non capisco la scelta. Le "terre inesplorate" sono ripetute e la percezione che ho avuto è stata pesante. Trama e personaggi: non c'è una trama vera e propria; l'unico personaggio è l'io narratore che racconta per metafore senza svelare cosa si cela dietro. Stile: peccato che mi hai perso proprio nel finale che, almeno nel modo in cui lo leggo io, cambia repentinamente ritmo anziché accompagnarmi lentamente verso il ritorno alla vita reale. Il ritmo e le immagini sono quelle di una poesia; mi ci sono perso dentro e mi è pure piaciuto, forse più come visione letterale che come visione metaforica.. -
Mioalterego.
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Molte parole in fila, molte immagini, molto colore ma non c'è una storia. Sembra una poesia, ma anche una poesia dovrebbe suscitare una sensazione che a me non è arrivata. Usare i puntini sospensivi nella poesia è una cosa illeggibile; nella prosa, invece, vanno usati con parsimonia. Lodevole il tentativo di creare un flusso di coscienza che però va a tratti, senza raggiungere le profondità dell'animo. . -
.Non mi ha colpito, nel senso: ci sono belle immagini, ma troppo pesanti.
I puntini di sospensione stonano, sembrano indicare insicurezza mentre il narratore appare invece ben consapevole di ciò che ha intorno in questo viaggio introspettivo.
Infine, non comprendo la scelta delle prime righe strutturate con l'accapo precoce, e il resto no.
Però non so, può darsi che avesse una ragione di forma che non ho colto.
Perfezionabile, una buona base ma necessita di un passo in più per trovare la sua anima.
Il rinvio a capo è stata una mia scelta stilistica per fissare subito chiaramente il concetto.
Per quanto riguarda i puntini lo ammetto è un mio vizio, ne uso troppi, ma è anche ciò che contraddistingue la mia scrittura. -
caipiroska.
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Tranquilla M@ddy,
anche i miei racconti sono trivellati dai puntini!
Non so perché... sono così... come dire... carini, no?.
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