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Mioalterego.
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La vista si confonde a guardare le onde del mare da questa scialuppa che mi porta in salvo. C'è un sole accecante che impedisce di capire dov'è finito il barcone su cui viaggiavamo. Vedo ancora qualche testa che annaspa e viene salvata dalle mani tese dei soccorritori improvvisati: pescatori che tornavano al porto con le reti vuote. La pesca di uomini, anziché di tonni, sarà proficua: anime derelitte con la speranza ridotta a un lumicino. Attorno ci sono altri corpi galleggianti che hanno lasciato nel mare i propri sogni di libertà. Sono rimasta sola, tutta questa traversata chiusa in una stiva, addossata ad altri fuggiaschi, senza cibo e né acqua, bevendo il sudore e pregando la salvezza a Dio. Quale? Uno solo, quello di tutti e che ognuno prega con riti diversi, ma che mai ha ordinato questa guerra da cui sono scappata. Le onde mi hanno strappato tutto in questa fuga, hanno salvato solo me perché tu, amore mio, ti sei sacrificato anche per chi ho in grembo, innocente grumo di cellule per cui abbiamo sognato il nostro futuro altrove. Ecco, sto seduta a poppa. Nessuno si accorge di me. Sono solo un numero, e sono ancora viva. Ancora per poco. Mi spingo indietro per cadere nel mare e continuare a vivere in eterno con te. 
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MyaMcKenzie.
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Narrazione molto buona, messaggio davvero potente e un finale che mi ha fatto venire i brividi. Complimenti!
Unico neo, se proprio devo trovarlo, è l'eccessiva brevità.
Avrei preferito sentire un po' di più i pensieri e le emozoioni della protagonista, così da sentirla e comprenderla meglio.. -
Olimpiadi Letterarie.
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controllo caratteri ok 1239
aggiungiamo all'elenco. -
caipiroska.
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Ciao Mioalterego,
la brevità del tuo brano ci sta tutta, perché la tua protagonista è prosciugata, derubata, sola.
Si capisce bene che le hanno rubato anche la speranza, e quindi tanti fronzoli erano superflui.
Stranamente il colpo di scena finale non paga: invece di trasformarsi in un'eroina diventa essa stessa un'assassina piena di rancore.... -
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Particolare.
Sono sempre un po' scettico su certi temi, in questo caso il finale è inaspettato e risolleva una narrazione un po' ammassata che sembrava andare in una direzione classica.
Bene così.
Il commento di caipi ha anche evidenziato un aspetto non indifferente della mini-storia.
ciao. -
Ulisse67.
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La scrittura è scorrevole il tema centrato. Mi delude il finale perché contraddice quello che lei afferma all'inizio. Il fatto che preghi dio unico e per tutti, il marito che si sacrifica per loro per il piccolo bambino a cui lei non pensa né come una vita, né come tutto ciò che rimane del sul amore, parte appunto di suo marito. Quando decide per entrambi ... vanificando purtroppo tutti i sacrifici fatti. Sembra una contraddizione per avere un finale ad effetto. Opinione personale 😊 . -
stefia.
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Hai scritto un piccolo "muro di parole" che non ha fatto vittime solo perché è veramente breve. In poche righe dici tanto, ed è come se il peso del muro di parole, oltre a tutto il resto, ovviamente, abbiano schiacciato la tua protagonista. Purtroppo mi trovo a concordare con chi trova incoerente il finale con quanto ha detto , in precedenza, la donna stessa. . -
Antonio Borghesi.
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Il racconto è molto piacevole. Troppo piacevole. Non credo una donna migrante abbia di questi pensieri. Sono troppo tuoi. . -
luis22.
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Toccante il racconto, troppo personale lo stile, concordo con Antonio. Buona sintesi, forse troppo. Il finale è contraddittorio, ma è una scelta dell'autore. Tutto sommato l'ho trovato un argomento attuale che fa riflettere. 
Edited by luis22 - 12/9/2017, 18:16. -
*SHORY*.
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Attualità di disperazione espressa in modo estremamente efficace proprio perché il discorso è ridotto all'osso.
Come già detto, il finale è in contraddizione col resto: nessuna donna che sia riuscita a salvarsi grazie al sacrificio del suo uomo, di cui tra l'altro porta in grembo il figlio, deciderebbe di suicidarsi vanificando tutto.. -
Achillu.
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Ciao Mioalterego.
Forma: ti è scappata una doppia congiunzione "e né", niente di grave. Fa più paura il muro di parole. Trama e personaggi: la protagonista è tutta concentrata su sé stessa, gli altri personaggi sono appena accennati. Visto l'epilogo è giusto così, però la virata finale giunge troppo repentina, non è chiaro il motivo della scelta finale della protagonista. Stile: mi sembra coerente con la storia raccontata.. -
Aima.
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Bello e toccante forse un po' troppo "già visto", in un periodo in cui il tema viene affrontato in tutte le salse, ma mai scontanto.
La frase iniziale non mi convince e ho dovuto leggerla due volte, la rielaborerei per renderla più ad effetto, vista la brevità del pezzo vale la pena lavorare sui dettagli.
Anche la seconda:
C'è un sole accecante che impedisce di capire dov'è finito il barcone su cui viaggiavamo.
Perche non:
Il sole accecante impedisce di capire dov'è finito il barcone (su cui viaggiavamo).
Le ultime parole si possono omettere, è chiaro a cosa serviva il barcone. Senza contare che così risparmi caratteri che puoi usare per approfondire meglio la storia.
Un pezzo breve che mi ha colpito, ma secondo me le singole frasi potevano essere più accurate vista la brevità.
A rileggerti.. -
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Bel racconto, breve e conciso. Solo il finale non mi è piaciuto molto.. ma è una mia opinione.. perché è come se ci fosse un blocco alla fluidità del racconto . -
Mari.q.
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Toccante e terribile.
Anche a me ha spiazzato il finale: dopo tanti sacrifici ha preso la decisione di farla finta? Che tristezza
Comunque bel pezzo che fa riflettere.
Brava.. -
Angy C..
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Ciao Mioalterego, una buona prova che poteva essere ottimizzata da un'attenta rilettura prima di postarla. Il finale se da un lato è imprevisto e movimenta una storia già sentita ( parlo solo di scrittura, ovvio che del tema, penosissimo, dell'immigrazione bisognerebbe parlarne e anche trovare delle soluzioni, cosa che esula da questo contesto) dall'altro la penalizza perché non ha un senso: il marito è morto per dare una possibilità a lei e al loro bambino di vita. Alla fine dei conti una buona prova. 
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