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Liberi e potenti
Guido, da ore; le mani sul volante, la testa altrove.
La litoranea è un serpente che si snoda tra il verde sporco della macchia, il blu regale del mare e l’azzurro abbacinante del cielo.
Guidare, in questo cocktail di sensazioni, è arte. C’è l’odore della salsedine, il gorgo d’aria nel finestrino; ci sono i pini marittimi, le lavande che fremono oltre il guard-rail. Ci sono i Chainsmokers alla radio, le elitre delle cicale.
E poi il volante in pelle sotto le mani, il pomo del cambio, e la Volvo che piega, maestosa, seguendo le curve. C’è il rettilineo e il turbodiesel che canta la sua canzone da 120 cavalli, poi il premere educato del freno, rosso degli stop, far danzare le razze del volante: vivere il tornante a polmoni pieni, la melodia delle gomme sull’asfalto caldo.
Nell’armonia una nota stonata: lei tace, ormai da parecchio. Non mi dà indicazioni, non ne occorrono.
Amo il navigatore. Lo amo come si amano gli amici intimi, è una guida nell’ignoto, è Virgilio nella selva. Quando non parla m’inquieto, così lo immagino scandire le sue raccomandazioni, da viaggiatore scafato, da maestro di vita.
Non accontentarti.
Non confonderti con la massa.
Sii te stesso.
La sua voce di donna è fiera, armonica.
Sposati a quarant’anni.
O non sposarti affatto.
Niente figli.
Cura quei pochi affetti che ti restano.
Sogno.
Guido e sogno.
La litoranea è un fiume in secca coi colori dell’estate.
Più di tutto vivi!
Il fumé delle lenti da sole non basta a schermare la meraviglia che è il mondo.
Sorrido.
Sei solo. Ma va bene così.
Guido e sorrido, amaro.
Va bene così.
Navighiamo, uomo e macchina, cuore e pistoni, e valvole, su una strada che non conosco e che brilla di luce come il paradiso.
Sei solo.
Lo sono sempre stato.
La litoranea è un destino che scorre su note d’asfalto, gomma e gasolio raffinato.
Più di tutto, VIVI!
Il navigatore dispiega la via per centinaia di miglia ancora, finché avremo desiderio, finché non troveremo il nostro Valhalla.
Viaggiamo, liberi e potenti, uomo e auto: due anime intersecate.
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Ulisse67.
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Fante eccoti! Mi è piaciuto molto questo navigare in coppia uomo macchina, il piacere della guida che condivido con quello del panorama marino che amo ancora di più. Mi piace l'associazione navigatore Virgilio, una specie di consigliere o grillo parlante. È il piacere di vivere ... bello . -
Olimpiadi Letterarie.
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1994 caratteri
aggiungo al riepilogo. -
stefia.
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Che racconto originale! Davvero ben pensato. Mi è piaciuto perché, out mon essendo particolarmente appassionata di auto, sei riuscito a trasmettermi i sentimenti del pilota. Complimenti. . -
Antonio Borghesi.
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Ci ritroviamo tutti a navigare nel tuo racconti noi che amiamo ancora le auto e correre appena possibile sulle strade circondate dai panorami più belli. Piaciuto. . -
luis22.
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Bravo, sei riuscito a rendere poetico il rombo di un motore, una Volvo e non un'utilitaria qualsiasi. Originale anche nell'impostazione. Da amante dei motori, mi hai condotto sulla litoranea ad ammirare l'orizzonte da lontano. .gif)
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Grazie a tutti. 
Io adoro smodatamente le auto..gif)
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caipiroska.
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Fante sei semplicemente MAGNIFICO!
Chi ama guidare (io) ha invidiato il tuo protagonista!
Ma (e qui faccio l'avvocatessa del diavolo), il tuo protagonista sta viaggiando, non navigando.
Oppure inserire un navigatore automaticamente fa diventare un viaggio una navigazione?. -
liliana tuozzo.
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Il tuo viaggio è particolare, profondo, incisivo, specie nelle frasi in corsivo.Apprezzavo il tuo stile e adesso ancora di più.Bravo da applauso. . -
*SHORY*.
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Io non guido ma apprezzo le auto, soprattutto Ferrari e Lamborghini. 
Questo pezzo è scritto molto bene: bella la descrizione del panorama e anche il rapporto, per me strano, che si crea tra il protagonista e il navigatore.
Però Caipi ha ragione; per essere davvero in tema, il racconto avrebbe dovuto intitolarsi "navigando col navigatore" o qualcosa del genere: qui si tratta di un viaggio su strada.. -
Mioalterego.
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il racconto è ben scritto, ma credo che sia fuori tema. Si parlava di "navigando" non di "navigatore" inteso qui come il sistema elettronico di mappe topografiche illustrate da una voce. La macchina e la sua guida pertanto non c'entrano nulla. E né si può pensare che guidare la macchina lungo la litoranea del mare sia assimilabile al navigare di una imbarcazione sul mare. O sbaglio? . -
MyaMcKenzie.
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Complimenti, ottima penna.
Io non amo particolarmente la guida, quindi forse non ho apprezzato tantissimo, ma amo gli autori che sanno scrivere bene per cui ti promuovo a pieni voti.
Chiedo soltanto una cosa. Qui ti sei preso qualche licenza poetica, non è vero?
[...]C’è il rettilineo e il turbodiesel che canta la sua canzone da 120 cavalli, poi il premere educato del freno, rosso degli stop, far danzare le razze del volante: vivere il tornante a polmoni pieni, la melodia delle gomme sull’asfalto caldo.[...]
Intendo:
(il) rosso degli stop
(il) far danzare le razze del volante (anche se così è orrendo)
E' l'unico periodo che mi ha lasciata perplessa.
Cmq, non è esiziale.
Bravo. -
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Sono andato sul concettuale.
Guidare non è navigare, concordo, ma la guida stessa, come le frasi riportate dal navigatore, sono metaforiche.
E' come se il narratore prendesse il largo con la sua vita su quella strada, navigasse verso quello che è il suo destino.
Oltretutto, la voce narrante non ha neanche le idee chiare su dove stia andando, e questo dovrebbe dare l'idea di una deriva, concettuale, forse non riuscita al 100%.
Col senno di poi avrei dovuto usare più similitudini tra auto e barca, forse sarebbe sembrato più attinente.
E poi oh, se si chiama navigatore la sua azione sarà navigare.
Chiedo soltanto una cosa. Qui ti sei preso qualche licenza poetica, non è vero?
[...]C’è il rettilineo e il turbodiesel che canta la sua canzone da 120 cavalli, poi il premere educato del freno, rosso degli stop, far danzare le razze del volante: vivere il tornante a polmoni pieni, la melodia delle gomme sull’asfalto caldo.[...]
Intendo:
(il) rosso degli stop
(il) far danzare le razze del volante (anche se così è orrendo)
E' l'unico periodo che mi ha lasciata perplessa.
Cmq, non è esiziale.
Bravo
Sì, sono licenze poetiche ma che uso praticamente sempre: sbattere lì un'immagine, un concetto, senza articoli e senza verbo.
Non a tutti piace, però trovo che rafforzi molto l'effetto visivo.
Grazie dei commenti!
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Achillu.
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Ciao Fante.
Forma: il corsivo usato sapientemente fa perdonare alcune sviste. Trama e personaggi: hai personalizzato il navigatore e l'auto, quasi più il primo che la seconda; tema centrato, non ho dubbi che il navigatore serva per navigare. Dubito solamente che dentro la Volvo a 120 cavalli si possano sentire i fremiti della lavanda e le elitre delle cicale. Stile: azzeccato, un ritmo assonante con il viaggio in auto senza meta.. -
Mioalterego.
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vabbè... de gustibus, ma allora a cosa serve dare un tema? se poi viene colto di striscio, vale lo stesso? boh! .
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