Olimpiadi Letterarie

'RcoGiù

Gruppo Quadri - genere Monologo

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  1. dalcapa
     
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    ‘RcoGiù

    Ti odio, oddio, ti o di o, ommioddio, odio Dio, sì, ti odio, Dio!
    Bestemmia? E perché, quando in fondo anche tu odi me! Oh certo, tu il misericordioso, il santo, l’onnipotente, l’amore universale. Tu che non avrai altro Dio all’infuori di me, che non ti si deve nominare invano, tu che ama il prossimo tuo come te stesso. Sì, certo, quello era tuo figlio. Ma non siete forse la stessa cosa? L’uno e trino. Voi due e quella scoreggia in spirito e santità. Ma fammi un piacere. Sono nato che ero già dannato, condannato, maledetto e reietto.
    Tutto era già scritto, eppure son maledetto, ma con che diritto?
    Perché si adempisse la scrittura?
    Non è forse quello che tuo figlio diceva sempre? Mai che facesse qualcosa di sua iniziativa. Sta scritto qui, sta scritto là, sta scritto su… ma dove cazzo erano scritte tutte ‘ste cose?
    Eravamo tutti e due predestinati, è vero o no? Ma per lui, il tuo figliolo, hai fatto le cose in grande. Hai scomodato nientepopodimeno che l’arcangelo Gabriele, per lui.
    Com’è che era? Ah, sì
    Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te. Concepirai un figlio, lo chiamerai Gesù.
    E se avessero voluto chiamarlo in un altro modo? Che so, Giuseppe? Giovanni? Gennaro? Giuda, che andava così di moda. No. Gesù! Certo, del resto decidi tutto tu.
    E lei, così ingenua.
    Oh mio Dio! Come è possibile? Non conosco uomo.
    Ecco.
    E a mia madre? Che mi risulti per lei non si ti sei scomodato più di tanto. Alla fin fine ero un bambino anch’io, un bambino che doveva nascere né più né meno che come lui. E mia madre? Una madre, né più né meno che come la sua, la Beata Vergine, con le maiuscole, mi raccomando. Eppure nessuna annunciazione per la mia, di madre. Del resto che cosa avresti potuto annunciarle?
    Ti saluto o disgraziata. Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Giuda. Sarà l’ultimo dei reietti e verrà ricordato come Giuda il traditore. Checculo, eh? Uno non chiede altro dalla vita. Che cosa fa il tuo figliolo? Il mio figliolo? Tradisce. L’è un mestiere come un altro, no? E lo pagano pure. Trenta denari a botta.
    E poi, scusa, e se mi avessero voluto chiamare in un altro modo, che so, Gesù? Ah no, quello era già prenotato, vero? E poi vuoi mettere? Senti come suona bene: porco Giuda. Porrrrrrco. La erre che si arrotola e che prepara il Giiiiu... mi raccomando la “i”, fatela sentire bene. In Gesù non c’è la “i”, la differenza è tutta qui. E lo si può anche accorciare: ’rcogiuda. Rrrrrcogiuda! Niente da dire… è quasi onomatopeico! Con Gesù non sarebbe la stessa cosa. Dai, prova. Non suona bene, vero?
    È lento, triste, non ha ritmo. Vuoi mettere con rrrrrrrrcogiuda!
    Giuda e Gesù.
    E io, io che l’ho seguito, fino alla fine, Gesù, e lui?
    In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà.
    Sono forse io, Signore?
    Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto.
    Come è scritto?
    Coooome è scritto?
    come è scritto come è scritto come è scritto come è scritto come è scritto
    Come
    è
    scritto?
    Checcoioni! scritto scritto scritto!!! E poi? Hai altro da dire?
    Guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!
    Ah, beh, certo, e se non fossi nato che ve ne facevate delle scritture, eh? Chi lo faceva Giuda il traditore? Giuda, il traditore, il traditore, il figlio dell’uomo se ne va, come è scritto, ma guai a colui il quale…
    Ma
    io
    ho
    fatto
    solo
    ciò
    che era stato scritto!
    Sarei stato un traditore se non lo avessi fatto, se non lo avessi tradito. È vero o no? Dove sarebbe andato a finire tutto il vostro magnifico disegno salvifico? Eh? Dove sarebbe finito? A puttane, ecco dove sarebbe finito. Avevate già preparato i gadget. È vero o no? Migliaia e migliaia di croci, di santini e immaginette. Io ho fatto solo ciò che era stato già scritto. Niente di più niente di meno.
    E io, io, come un pirla
    Rabbì, sono forse io?
    Tu l'hai detto.
    Eh no, eh no, non io, tu, tu l’hai detto, non io… lo hanno detto le scritture, fanculo le scritture. Non io!
    E poi
    vogliamo parlare di Pietro? O forse dovrei dire Simone?
    Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa.
    Scusa?
    Pietro?
    Quello che ha rinnegato tre volte il tuo figliolo? Ma rinnegare non è un po’ come tradire? E poi per tre volte. E Gesù lo aveva anche avvisato. Certo. Era scritto! Figuriamoci se anche questo non era già stato scritto! E comunque tre volte. Non per fare il pignolo, ma io a tuo figlio l’ho tradito una volta sola. Una botta e via. Quello invece si è intestardito. Tre volte! Non una. E poi ha fatto la manfrina. Oh certo, ha pianto, in disparte, mai sia qualcuno lo potesse vedere. Un vigliacco e un traditore.
    E per lui?
    Pietro su questa pietra edificherò la mia chiesa.
    Ma vaffanculo! Gliela lanciavo in testa la pietra, altro che chiesa. Una bella lapidazione, come si faceva una volta.
    Rrrrrcogiuda.
    Fanculo fanculo fanculo.
    E per fortuna che non sono nato nella stessa città di tuo figlio, che magari finivo fra i poveri innocenti sacrificati per lui. Ah già, io, maledetto dalla nascita, probabilmente mi sarei salvato. Magari l’angelo in sogno, oltre ad avvisare Giuseppe, avrebbe avvisato anche i miei, stavolta.
    Andate, salvatevi, che se no poi chi lo tradisce a questo qui.
    Ma chissà, magari mio padre, forse, avrebbe avuto il buon senso, lui, il fegato, di avvisare anche le altre, di famiglie, di far sì che non solo il suo, di cucciolo, salvasse la pelle. E Giuseppe, quel vigliacco, che si è girato dall’altra parte, lo hai fatto pure santo e protettore dei papà.
    Pietro che rinnega tre volte e ci costruisci la chiesa, Giuseppe che scappa lasciando che centinaia di bambini vengano massacrati dai soldati di Erode e lo fai protettore dei papà. A volte mi chiedo se essere il maledetto, il tuo maledetto, il Guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito, non sia più una menzione al merito che una sciagura. Ma del resto io
    io ti odio, con tutto il cuore, oddio, ti o di o, ommioddio, odio Dio, sì, ti odio, Dio! Serenamente.
    Io non ci volevo avere nulla a che fare, con te e con la tua Sacra famiglia. Tu e il tuo presepio vivente. Tu e la…
    Che poi, a ben vedere, che male ho fatto, a te? Sì, a te, padre onnipotentissimo. Io me ne stavo tranquillo. Non avevo bisogno di voi. Se volevo una rivolta me la sarei fatta da sola, mica con un Nazzareno. Che cosa può venire di buono da Nazareth? Ma poi è arrivato lui. Mica l’ho cercato. È lui che mia ha scelto, sei tu che mi hai scelto, siete voi che mi avete scelto. E allora che cazzo mi rompete i coglioni. L’ho seguito, il tuo figliolo, l’ho seguito fino alla fine, e anche oltre. Ho rinunciato a tanto, a tutto. Mi sono fidato di lui, io, sì, di tuo figlio, e di te. Ho creduto in voi, mi sono illuso che foste onesti, puri, sinceri, e invece mi avete solo usato, sfruttato. Stava già tutto scritto. Ma questo lo sapevate voi. Avreste potuto dirmelo, rendermi partecipe, lasciarmi scegliere.
    Guarda, il profeta ha scritto questo e questo. Che ne dici? Ti andrebbe di fare questa cosa per noi? È per la salvezza del popolo. In cambio ti daremo…
    Che cosa mi darete? Il porco Giuda? È questo che mi darete? La vita eterna negli inferi? L’ignominia infinita, l’insulto perenne? E non è la prima e ultima volta che fate ‘sta stronzata. Quanti prima e dopo di me? Eva, per esempio. Colpevole di cosa? Io e Eva, i maledetti, io il porco e lei la puttana. E per cosa? Per la vostra gloria? E Adamo? Lui non ha fatto niente? A questo punto potevi fare santo anche lui. Il protettore di serpenti, o dei raccoglitori di mele.
    E in quanti sono morti affinché si compissero le scritture? I bambini di Betlemme, Giovanni il Battista, i ladroni sul Golgota. E poi uno dietro l’altro, gli apostoli, i discepoli, i martiri. E quanti, poi, sono i morti per nome tuo. Non eri forse tu che impugnavi la spada quando i tuoi figli ammazzavano gli infedeli, le streghe, i blasfemi, i sacrileghi. Tu e il tuo disegno salvifico. Una strada lastricata di cadaveri e sangue. Ah, certo, tu ti nascondi dietro il libero arbitrio, quando ti fa comodo. Queste cose, queste, non erano scritte da nessuna parte, vero?
    La realtà è che mi fai schifo. Sei un falso, un viscido. Ti nascondi dietro i tuoi scritti, i tuoi santi, il tuo figliolo, le tue leggende, le tue mistificazioni, ma non sei niente. Sei solo chiacchiere e distintivo! Solo chiacchiere e distintivo.
    Certo, ho tradito, ma non avevo scelta. L’ho tradito e la cosa mi ha fatto schifo. Non mi servivano a niente quei denari. Non mi serviva a niente la sua morte. Non mi serviva a niente, ormai, la mia vita.
    Io e tuo figlio, abbiamo urlato allo stesso cielo la rabbia per il tuo abbandono
    Eloì, Eloì, lemà sabactàni?
    Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
    Certo, la sua un momento di debolezza, la mia una certezza!
    Abbiamo urlato, nello stesso istante, sospesi a metà, fra la terra e il cielo, tu e il tuo disegno salvifico.
    Una corda a trattenermi per la gola, a resistere a quelle forze che volevano trascinarmi giù negli inferi, nel fuoco eterno, mentre per lui una croce, una croce a trattenerlo per mani e piedi, a resistere a quella forza che voleva portarlo su nel cielo, subito, da te, alla tua destra. L’alfa e l’omega, lo Yin e le Yang, la luce e la tenebra. Siamo rimasti per un attimo insieme, sospesi, fra quella terra e quel cielo, punto di unione fra il bene e il male, fratelli, per un attimo, legati dallo stesso destino, dalle stesse scritture, dallo stesso creatore, tu, padre, che mi hai tradito, mi hai tradito
    mi
    hai
    tradito
    e io
    questo
    io questo non te lo potrò mai perdonare
    padre
     
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    complicatrice

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  3. caipiroska
     
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    Alla faccia Dalcapa!
    Dovevi essere proprio arrabbiato quando hai scritto questo pezzo!
    Ma sono sicura che dopo uno sfogo così ti sarai sentito senz'altro meglio!
    Che dire: la storia ti rapisce e ti porta fino in fondo senza lasciarti nemmeno il tempo di respirare. Superbo!
    Hai visto chi ha deciso di sfogarsi su un tema affine al tuo?
    Coincidenza molto interessante...
     
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  4. Mari.q
     
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    Ciao! Non ci conosciamo, ho letto solo pochissime cose tue e già ho capito parecchio. Sei veramente un asso. Complimenti per il tuo stile molto particolare e per la creatività.
    Un unico difetto, ma è solo un fatto di gusto personale, c'è qualche ripetizione di troppo. So che le hai scelte accuratamente e messe lì apposta, ma nella lettura si inciampa un po', secondo me. Comunque è un pezzo eccellente.
    Felice di aver la possibilità di leggerti per tutto questo lungo e impegnativo Decathlon.
    In bocca al lupo!
     
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  5. Mioalterego
     
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    Dunque... non riesco a comprendere la lettura. Parla forse Giuda? Oppure una donna? Il racconto è molto confuso, forse potrà piacere a lettori che amano confondersi in ripetizioni blasfeme e contorte. Io suggerisco all'autore di rivedere il testo, perchè se è attribuito ai pensieri di Giuda, qualcosa è anche ben scritto, ma nella confusione fra apostoli eccetera non si capisce mai chi parla in prima persona. Inoltre Giuda non odiava il maestro, ma se stesso, tanto è vero che non ha retto al tradimento che ha fatto e si è impiccato, e anche lì in quell'ultimo istante di vita, non sappiamo cosa abbia mai potuto pensare. Mi dispiace ma, al contrario degli altri lettori, tutti entusiasti, io trovo il racconto faticoso da seguire e da leggere, e soprattutto inutilmente scurrile e troglodita e soprattutto con un linguaggio attuale che mal si concilia con i tempi antichi, dove sembra essere temporalmente collocato tutto il racconto (non credo che si usassero gli epiteti che vengono usati nella trama). Sorry.
     
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  6. Befana Profana
     
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    È il primo monologo che ho letto e mi è piaciuto molto. Forse ogni tanto ha qualche passaggio un po' lungo però non è mai stancante e riprende il paradosso eterno di Giuda, odiato da tutti per aver fatto ciò che dio aveva deciso per lui e, grazie al suo atto, permesso a Gesù di compiere il suo destino (per chi prende i vangeli per verità, certo). Mi è piaciuto molto molto (l'avevo già detto), le sole cose che mi lasciano perplesse è perché ogni tanto non metti i punti in fine di frase e le formattazioni un po' a "calligramma" con una parola per riga.
    Adoro il titolo.
     
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5 replies since 20/9/2017, 09:35   72 views
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