Olimpiadi Letterarie

Il fumo e il fuoco

Gruppo quadri, genere monologo, tema odio. Circa 5000 caratteri

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  1. Joyopi
     
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    Il fumo. Lo sento.
    Il fumo non è solo il filo sottile e grigiastro sputato dalla sigaretta che sto fumando. È qualcosa di più, a volte un avvertimento. È aria che muore, un odore che anticipa o accompagna qualcos’altro: il fuoco. E il fuoco brucia, come la sete di vendetta. Come l'odio.
    Odio.
    Credo che io debba provare odio verso quegli uomini laggiù. Dovrebbero essere miei nemici in questo momento, suppongo.
    Nemici, è proprio così che dovrei chiamarli. Eppure mi chiedo cosa li renda miei nemici. Il fatto che indossano delle divise? Oppure che mi stanno cercando, che mi sto nascondendo da loro? No, in fondo non mi hanno fatto nulla di male, non ancora almeno. Nel momento in cui lo facessero, vorrebbe dire che sarei morto, perché non ho alcuna intenzione di farmi prendere vivo. Dovrebbero puntarmi addosso le loro pistole e fare fuoco, non ci sarebbe altra soluzione.
    Ma io non mi farò ammazzare, morirò prima che loro possano farlo. E un morto non ha nemici. Forse, a pensarci bene, l’unico dovrebbe essere la nostalgia di quando era vivo.
    Vedete? È chiaro. Quegli uomini laggiù non possono essere miei nemici. È pura logica.
    Che cosa magnifica, la logica! Perché la vita intera non può essere così nettamente razionale, calcolabile, liscia e solida come un ragionamento logico? Sarebbe fantastico.
    Invece no, si ostina nel voler essere imprevedibile…forse la diverte prendersi gioco di noi con i suoi capricci e le sue bizzarre irrazionalità. Oh, se dovesse dar conto a qualcuno della sua logica non potrebbe fare ciò che vuole. Allora vorrei proprio vedere come farebbe a divertirsi alle nostre spalle. Sarebbe difficile, non credete?
    E invece, per lei è tutto troppo facile; così come stanno le cose può fare accadere qualsiasi cosa e non deve nemmeno disturbarsi a pensare a una spiegazione logica da esporre.
    La vita è bastarda.
    Come mi spiegherebbe la situazione in cui mi trovo? Sarei davvero curioso...
    Inutile. La spiegazione me la trovo da solo. In fondo, sta tutta nel concetto di nemici, no?
    Non riuscite a seguirmi? È semplice. Sono i nemici ad agire su di noi, chi altro sennò? E i miei non sono quegli uomini in divisa che mi danno la caccia da giorni e che adesso sono a poche centinaia di metri dal mio nascondiglio. Non provo alcun odio nei loro confronti, a pensarci bene stanno facendo solo il loro mestiere. Che questo, poi, consista nello scovarmi e gettarmi in una cella per il resto dei miei giorni non è certo colpa loro. E nonostante quello che ho fatto, nemmeno mia.
    La colpa è vostra. I miei veri nemici non sono lì fuori, ma sono qui, nello stesso luogo dove mi nascondo. Siete voi. Mi seguite dovunque.
    Siete voi due la causa della mia rovina!
    È solo per colpa vostra se sono stato costretto a fuggire e a rintanarmi come un topo.
    Eppure non siamo stati sempre nemici, non è vero? Allora perché avete deciso di farmi questo? Perché rivoltarvi contro di me senza che io vi abbia fatto nulla di male?
    C’è stato un tempo in cui eravamo parte di un unico corpo, prima che decideste di rovinarmi e di farmi impazzire! Oh, lo so, ci siete quasi riusciti. Rovinarmi, certo, lo avete già fatto. Prima del vostro maledetto scherzo ero felice, con la mia famiglia affettuosa e la mia vita semplice. Tutto proseguiva nel modo migliore, semplicemente in maniera…normale.
    Cosa chiedevo io? Normalità, null’altro.
    E adesso? Adesso invece ho perso tutto. Cosa c’è di normale in una vita di fuga e nascondigli? Niente. Ma tanto non ho intenzione di continuare a scappare, sono braccato e comunque non servirebbe.
    Cosa resta della mia amorevole famiglia se non potrò più vederla? Anche questo è logica, in fondo. Quello che non vediamo non esiste. Divertente, vero? Lo dico proprio a voi che dovreste saperlo bene. Sapete anche che sono già morto, era questo che volevate, giusto?
    Ma non morirò da solo, no. C’è una cosa che non avete immaginato nel vostro piano diabolico.
    Non avete avuto la vista lunga? Sarebbe una battuta divertente in un’altra occasione.
    Comunque, è un peccato per voi.
    Avevate programmato tutto per distruggermi. Vi è bastato un attimo per scompigliare la mia esistenza e distruggerla di colpo.
    Eppure non è quello che avete fatto a me che mi fa bruciare dentro.
    Non avete avuto alcuna pietà, è per questo che vi odio più di ogni altra cosa.
    Nel vostro piano malvagio per annientarmi avete coinvolto un bambino che non c’entrava nulla. Quale colpa aveva? Solo quella di passare lì, per quella strada, nel momento in cui passavo io con la mia auto?
    Proprio nell'attimo in cui avevate deciso di agire…
    di non guardare...
    Adesso guardate. Guardate, maledetti. Ecco il frutto del vostro progetto.
    Il nero del fumo e il rosso che aumenta rapidamente.
    Secondo la vostra logica cosa avrei fatto? Mi sarei fermato e vi avrei dato in pasto quella orribile visione?
    Oh, no. Non ve l'ho data la soddisfazione di vedere quel povero corpicino ridotto a pezzi e senza vita per causa del vostro malefico capriccio.
    Se ne avessi avuto la forza e il coraggio vi avrei strappati via con le mie mani, ma non ce l’ho fatta. Ma ho deciso di prendere un’altra strada per la mia vendetta, quella del fuoco.
    Il fuoco che avvampa e mi avvolge. Lo vedete? Arderà il mio corpo, tutto; anche voi, tra pochi istanti.
    E poi sarà il buio, per me e per voi due.
    Niente vi salverà dalla fiamma del mio odio e dal bruciare con esso, maledetti occhi.
     
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    complicatrice

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  3. Joyopi
     
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  4. dalcapa
     
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    Racconto davvero ben scritto e che si fa leggere con passione fino in fondo. Ho letto le tue perplessità e richiesta di chiarimento sui giudizi finali. L'unica cosa che mi sento di dire è che pur essendo chiaro l'dio del protagonista nel confronto dei suoi occhi, proprio per la scelta stilistica e di trama che hai fatto, questo odio risulta molto ragionato, molto di testa e meno di pancia. Il risultato è l'impressione di trovarsi davanti non tanto a un vero odio viscerale, ma a un senso di colpa che trova nei propri occhi il capro espiatorio.
    Tutto ciò non toglie, come già detto dai giudici, che il tuo racconto è davvero bello ed efficacie.
     
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  5. Joyopi
     
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    Grazie mille dalcala, era un po' deprimente non avere alcun commento... :)
    Grazie per l'apprezzamento.

    Ops, dalcapa! :)
     
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4 replies since 20/9/2017, 21:54   88 views
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