Olimpiadi Letterarie

Io e la macchina

3-SALVATORE RUSSOTTO-Satira/Macchina

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  1. Salvatore Russotto
     
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    Io e la macchina.

    Non vedrò mai più i miei amici, non sentirò più il profumo delle donne, non sentirò più sul palato il sapore del vino, l’aroma del caffè. Nulla di tutto questo. Lo so che andrà a finire così. Tutto per colpa di una macchina, anzi delle macchine. Tutte. Tutti quei diabolici congegni che dovrebbero migliorarci la vita ma, in realtà, ce la stanno rovinando.
    I telefoni, per esempio, ci hanno fuso il cervello. In giro non si vede altro che orde di bipedi androfoni -metà telefono e metà… qualcosa che ancora pare un uomo- aggirarsi per le strade, a piedi o in macchina ipnotizzati ognuno dal proprio smartphone.
    Tutti a consumarsi i polpastrelli su questi schermi touch e a fare la fortuna degli oculisti. Tutti a messaggiare, taggare, condividere laikare. Perché in questo mondo superconnesso devi stare sempre al passo coi tempi, devi sempre avere il cellulare, pardon, lo smartphone di ultima generazione altrimenti non sei nessuno, sei tagliato fuori, è come se non esistessi.
    Tanto i produttori pensano sempre a noi, ogni giorno esce una novità, un’app, un giochino e noi come tanti guerrieri di ritorno dalla guerra di Troia ci facciamo attirare dal canto di queste sirene.
    Ma, come si è detto, le macchine ci semplificano la vita: devi pagare una bolletta? C’è l’app. Devi prenotare un ristorante? C’è l’app. Devi trombare? C’è l’app pure per quello! E’ fantastico! Tu ti iscrivi, usi il profilo di Facebook e ti metti in vetrina come carne da macello, perché dall’altra parte (dall’altra parte, sì: stiamo pur sempre parlando di telefoni) c’è una persona che guarda l’immagine del tuo profilo e decide se gli va di fare sesso con te o no. Se sì ti contatta. Se no, semplicemente, ti scarta come uno straccio vecchio. Così, quegli sfigati che non hanno mai trombato in vita loro avranno finalmente l’occasione per avere la conferma di quello che da tanto tempo sospettavano: “Sì, sei talmente sfigato che neanche con Tinder ti riesce di scopare!”
    Ma non tutto è perduto se con Tinder non risolvi il problema c’è sempre Youporn che ti salva la situazione. L’importante è non farsi prendere la mano. Perché quando vedi qualcosa su internet che ti piace, puoi comprarlo senza neanche triare fuori la carta di credito dal portafoglio. Basta avere un bellissimo nuovissimo ed efficientissimo smartphone e la vita ti sorride… e il conto in banca piange.
    Ma tanto a farci sorridere ci sono le faccine, gli Emoticon, gli Emoji; in pratica, se già con gli sms ci eravamo ridotti a parlare come tanti codici fiscali ora torniamo ai geroglifici! E pensare che c’è chi ha creato una petizione per avere l’Emoji della zanzara! Perché non bastavano quelle vere a rompere i… No, c’è chi le vuole anche nei telefonini!
    Ma le macchine non si fermano, si conformano alle nostre esigenze, e allora ecco che i cellulari diventano potenti come PC e i sistemi operativi dei Pc cominciano a somigliare sempre più a quelli dei cellulari, l’altro giorno ho visto un nonnino che si è messo un portatile vicino all’orecchio convinto di poterlo usare come un telefono; poi ha preso a lamentarsi perché non funzionava, in mezzo secondo si è materializzata una ragazza che con estrema gentilezza gli ha proposto di acquistare uno smartphone e, già che c’era, anche un pc nuovo visto che quello aveva già due anni di vita. Chissà se tutta questa gentilezza era dovuta al fatto che indossava una maglietta con un grosso “3” cucito sulla schiena?
    Anche pc e tablet ci aiutano a migliorare le nostre vite, sono sempre più moderni, sempre più potenti, in continua evoluzione per darci sempre il meglio! Infatti se uno compra il pc oggi tra un anno lo dovrà cambiare perché non ce la fa a reggere tutti gli aggiornamenti che ci sono stati. E noi che facciamo? Lo cambiamo! Perché non vorrai mica avere quei vecchi scassoni col monitor da quindici pollici? Oggi ci sono quelli col monitor da dieci pollici che entrano anche in una borsa, poi tra un paio di anni si renderà necessario avere degli schermi migliori perché inventeranno un’applicazione per vedere i film in treddì sul piccì e allora le dimensioni dello schermo torneranno a rappresentere una sorta di ostensione fallica!
    Il mondo delle macchine è in continua evoluzione, da quando il digitale è entrato nelle nostre vite non ci annoiamo più. Prima, per esempio, c’erano le foto su pellicola, poi sono arrivate le macchinette digitali e il mondo si è riempito di fotoreporter di nuova generazione e di foto che a vederle fanno… un effetto lassativo.
    Poi sono arrivati i cellulari e i social e quindi la vita di tutti può essere scandagliata secondo per secondo su internet dove tutti sono sempre connessi e pronti a rispondere, commentare e condividere. Ormai, quando vado in birreria con gli amici, non ci spero più di parlare dei vecchi argomenti molto cari a noi uomini, ormai passo il tempo a vedere i miei amici che si passano video e vignette per poi farli girare tra i loro contatti. Un tempo si faceva girare ben altro tipo di roba...
    Io odio le macchine (qualora non si fosse capito), perché sono costretto a usarle, per lavoro, per comunicare con gli altri, per qualsiasi cosa. Costretto, sì. Perché in molti casi, ormai, non se ne può fare a meno. I programmi che uso al lavoro sono stabili come un castello di carte in una bufera. All’improvviso mi fanno il gesto dell’ombrello e spariscono dal monitor e a me non resta che rifare tutto da capo. E quando vengono i venditori di software sorridendo ti dicono: “Abbiamo reso l’interfaccia più gradevole.”. E chi se ne frega! Vorrei proprio vedere se quando li dobbiamo pagare possiamo dirgli che si è verificato un errore inatteso e il pagamento verrà chiuso!
    Gli stessi programmi che usavo tempo fa sono diventati tutti bellissimi ma funzionano sempre meno. Vanno in conflitto tra loro (anche i software!), vanno in errore (allora a che servono le macchine? In errore ci andavo anche da solo), e ti danno dei messaggi che sembrano delle prese per i fondelli: “eccezione dell’applicazione”, “interruzione del codice” o più semplicemente “errore sconosciuto”. Ci sono volte che passo ore a fissare un monitor con la scritta: “attendere prego” e dopo otto ore passate a subire questa violenza tecnologica, quando esco dall’ufficio e ritrovo gli amici questi mi chiedono: “Quand’è che ti compri uno smartphone?”
    Ora, tutto questo sarebbe anche stato sopportabile se non fosse stato che questa mattina un idiota mi ha investito con la sua macchina mentre attraversavo sulle strisce con il semaforo verde. E questo perché era al cellulare mentre guidava! E ora io mi trovo in ospedale con un groviglio di tubi che sembrano entrarmi da un braccio per poi uscire dal naso per poi rientrare in una scatola metallica con un cavo della corrente e un monitor.
    Sono attaccato a una macchina!
     
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  2. Anna Maria Galluzzi
     
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    Qua la mano, collega! Ottima l'idea di un monologo, e devo dire che mi sono ritrovata nella persona che fatica a stare al passo con i tempi (anche io non ho ancora lo smartphone). Divertente e dissacrante, perfettamente in tema, scritto con un buon ritmo e stile coerente. Penso che sarà una gara difficile la nostra, perché sono testi diversi ma egualmente validi. In bocca al lupo e complimenti.
     
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  3. Mari.q
     
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    Ciao! Accidenti, sei tu al 100% . Ho riso molto perché so come la pensi sull'argomento, diciamo che ti è capitato un argomento a cui tieni particolarmente.
    Nel complesso divertente e il finale mi è piaciuto molto. Forse è un po' troppo monologo, ma credo che la satira ci sia tutta, quindi direi un buon lavoro!
    E bravo il mio Russotto :Emoticons%20cani:
     
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  4. MyaMcKenzie
     
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    Ciao Salvatore,
    i miei più sentiti complimenti.
    Non me ne intendo molto di satira ma, come ho detto anche alle Comari, leggendo questo tuo lavoro mi sembrava di sentire Crozza alla TV.
    Per cui non posso che promuoverlo a pieni voti.
    Non so se hai dimestichezza con questo genere, io non avrei saputo da che parte cominciare, per cui la tua prova per me vale doppio.
    Bravissimo
     
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  5. Befana Profana
     
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    Molto carino il tuo monologo, anche se il finale è di una tristezza infinita. Chissà se le macchine ci seppelliranno tutti, speriamo di no. :)
     
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    Bravo Russ, mi sei piaciuto :D
     
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  7. Angy C.
     
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    Una visione realista, purtroppo, della nostra società. Ho apprezzato il racconto, ma il finale è un po' triste. Bravo Russotto, scrivi bene :)
     
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  8. Luna§
     
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    Ottimo specchio della realtà, bravo, una bella prova^^
     
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  9. Aima
     
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    Complimenti, mi è piaciuto molto, anche se in alcuni passaggi l'ho trovato un po' una polemica da bar di quelli che condividono su facebook un post in cui si lamentano dei social.
    Un bel monologo con un finale prevedibile ma comunque brillante. Si legge tutto d'un fiato e non annoia.
    Piaciuto.
     
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  10. Salvatore Russotto
     
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    CITAZIONE
    anche se in alcuni passaggi l'ho trovato un po' una polemica da bar di quelli che condividono su facebook un post in cui si lamentano dei social.

    Avrei dovuti inserire anche questo, quelli che sui social si lamentano dei social ma non ci sono riuscito.

    Ringrazio tutti per i vari commenti, non è stato facile scrivere questo testo perché mi sono dato la zappa sui piedi raccontando un mondo del quale non faccio (evidentemente) parte, non ho mai scritto satira (e ne leggo pochissima). Sono contento che sia piaciuto.
    Grazie ancora a tutti.
    Salvatore
     
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  11. caipiroska
     
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    Ciao Russotto,
    devo dire che mi sei piaciuto veramente tanto!
    Complimenti!
     
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    Ciao Russ! Gran bel racconto/monologo che sprizza l'ironia da tutti i pori, ma porta anche alla luce una critica per niente velata della società in cui viviamo. Bravo. Piaciuto molto.
     
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11 replies since 29/9/2017, 12:23   132 views
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