Olimpiadi Letterarie

Glielo leggevo negli occhi

Sfida 5 - Befana Profana - Black Comedy/Occhi

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  1. Befana Profana
     
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    Il “Chiome tempestose” brulicava di clienti.
    Lavaggi, caschi asciugacapelli, specchi, sala d'attesa: non c'era un solo posto libero. Rossy, la titolare, impartiva ordini alle impiegate, cotonando le corte, candide e rare chiome della signora Gogi.

    Su un divanetto appartato, due anziane signore aspettavano il proprio turno.
    «Quante teste imbiancate, sembra Natale.»
    «Eh! Alla nostra età, se non approfittiamo delle occasioni mondane... non capitano tutti i giorni eventi come quello di domani.»
    «Davvero! Chi se lo aspettava, un uomo così in gamba.»
    «Ma io lo sapevo, gliel'avevo visto negli occhi.»
    «Davvero?»
    «Eh, sì, l'ho incontrato dal fornaio, la settimana scorsa, gli chiedo come va, mi dice tutto a posto, ha le analisi di un ragazzino. Anche il diabete. Ma lo sapevo, glielo leggevo negli occhi, altro che analisi.»
    «Eppure, domenica, a messa pareva in gran forma: è rientrato a piedi... c'eri anche tu.»
    «Le apparenze ingannano, Ida, gliel'avevo letto negli occhi, ti dico.»
    «E quand'è la tua ora... almeno avrà un funerale grandioso.»
    «In Duomo: non è mica da tutti il funerale in Duomo!»
    «Eh, il Boria, Bice, era proprio un grand'uomo, pace all'anima sua.»
    «Ci sarà anche la banda.»
    «Son tutta eccitata, che giornatona, non vedo l'ora.»
    «Ida, dovresti vergognarti - la rimproverò l'amica - il povero Boria è morto e ti rallegri come fosse il ballo delle debuttanti... o meglio le ributtanti, alla nostra età!»
    Ridacchiarono coprendosi la bocca con la mano.
    «Ributtanti, ributtanti... per quei quattro vecchi sgangherati che stanno ancora in piedi, in paese, siamo anche troppo.»
    «Che stiano in piedi non serve: prendi L'Armando, sulla sua sedia a rotelle, è un gran seduttore.»
    «Ma se c'ha il Karpin..il Sarpik... il Parkinson! Trema tutto!»
    «Il Porkinson, c'ha l'Armando, è sempre lì che allunga le mani. L'altro giorno allo spettacolo dell'Acli, mi soffiavo il naso, non potevo difendermi.. mi ha messo la mano sulla coscia... tutti quei tremolii, una sensazione, Ida, mi sembrava di averci cinquant'anni di meno. Altro che quei cosi che c'hanno le donne adesso, i vibromassori, lì... quella mano, su e giù, che tremolava in tutti i sensi... non ho più visto lo spettacolo.»
    «Chissà come dev'essere sedercisi sulle ginocchia, allora!» Ammiccò Ida.
    Bice rise fingendo di scandalizzarsi.
    «Mi fai pensare alla mia prima lavatrice... l'Antonio, pace all'anima sua, come l'avviavo, gli si risvegliava tutto e via che si andava... i miei cinque figli li ho concepiti tutti sulla Zoppas.»
    «Che uomo focoso!»
    «Non ne aveva mai abbastanza.»
    «Sarà per quello che è morto giovane?»
    «Chi lo sa, ma me l'aspettavo, gliel'avevo anche detto, quella mattina... glielo leggevo negli occhi. Quando mi chiamarono dalla fabbrica... avevo già capito.»
    «Cosa fu, infarto?»
    «Ma no, figurati che l'insalata che si era portato per pranzo era condita con l'olio di arachidi. Lui che era allergicissimo. Una tragedia.»
    «Ma come...»
    «Il tempo che i colleghi lo trovassero... era già in shock anafilattico.»
    «Che parole complicate che sai.»
    «Eh, ho fatto l'infermiera per tanti anni.»
    Ida tacque, perplessa.
    «Pensavo...»
    «Sì, cara?» sorrise l'amica.
    «Ma il pranzo non glielo preparavi te, da portar via, a tuo marito?»
    «...»
    «Bice?»
    «Eh, non sono mica l'unica ad aver apprezzato le... doti dell'Armando. C'ha la fila, il signor mano vibrante.»
    Ida, perplessa dal repentino cambio d'argomento, non rispose, ma l'altra proseguì garrula:
    «Fra un po' toccherà prendere il numerino, come alla posta!»
    L'amica sembrò riscuotersi.
    «Cosa? Chi?»
    «L'Armando, dicevo, tutte lo vogliono, un vero cascamorto.»
    «Alla sua età, e con la salute che c'ha, rischia di finirci, morto. Ma a lui, non hai letto niente negli occhi?»
    «Eravamo allo spettacolo, c'era buio... e poi, credi che gli guardassi gli occhi?»
    Risero di gusto.
    «Sì, ma così, come fai a sapere se gli resta ancora della pila al tuo...vibromassore?» Risero ancora più forte.
    Qualche testa si voltò a guardarle.
    «Allora, hai già scelto che vestito metterai, domani?» Chiese Ida, tentando di ricomporsi.
    «Certo, un tailleur nero in lana pettinata, con inserti in pelliccia di visone, di una beltà... l'ho comprato due settimane fa, non vedevo l'ora di rinnovarlo.»
    «Due settimane? Ma sei chiaroveggente? Erano mesi che non c'erano occasioni, se non era per la morte del Boria... ma glielo avevi già letto negli occhi, quando hai comprato il completo?»
    «Negli occhi - abbassò la voce fin quasi a sussurrare - e nel cloruro di potassio che gli ho iniettato al posto dell'insulina domenica pomeriggio dopo il tè.» Sorrise.
    «Ma...»
    «Dovevo pur rinnovare il vestito, non ce la facevo più ad aspettare... e poi tanto, prima o poi... gliel'avevo letto negli occhi!»
    Ida la fissava esterrefatta. Aprì la bocca, la richiuse, la riaprì ancora.
    «Che hai, cara, non ti senti bene? Vado a cercarti un caffè, ti farà bene, vedrai, sarà il caldo qui in salone.»
    Al suo ritorno, l'amica aveva ritrovato la parola.
    «Ma Bice, il Boria... e tuo marito, anche lui?»
    «Ssst! Non parlare, sei tutta bianca, non stai bene, fammi vedere gli occhi. Tieni, bevi, ti farà bene.» Le porse il caffè.
    «Non hai messo zucchero, eh? Sai che sono diabetica.»
    «Ma certo, ero infermiera, no?»
    «Hai ragione - rispose l'altra intingendo le labbra nel liquido - ha un gusto strano, non sarà alla nocciola, sai che sono allergica!»
    «Ma no, Ida, è al ginseng, un caffè moderno, di quelli che van di moda, per ritemprarti un po'.»
    Ida scosse la testa.
    «D'accordo, lo bevo, ma poi parliamo, perché Bice, quello che hai fatto...»
    «Certo, dopo,» sorrise premurosa.
    «Perchè, ecco, se davvero - riprese, posando la tazzina vuota - se davvero hai fatto... quelle cose capisci che...»
    Si portò una mano alla gola. Sembrava aver difficoltà a deglutire e respirare.
    «Che hai, stai male? Ida?» Domandò premurosa Bice, vedendo l'altra annaspare e portarsi freneticamente le mani alla gola e al petto.
    «Ida, ti senti male?»
    La donna tossiva, ansimava, tentava inutilmente di respirare, riuscendo solo a rantolare e tossire ancora più forte.
    L'amica l'aiutò premurosa a stendersi. Le slacciò il primo bottone del colletto.
    Tutte le donne presenti accorsero, chi portando dell'acqua, chi asciugamani umidi per la fronte della sofferente, che con gli occhi strabuzzati e la bocca aperta nella vana ricerca di ossigeno, rantolava disperatamente tenendosi la gola con la mano.
    Rossy si precipitò a chiamare un'ambulanza, ma la povera Ida spirò ben prima del suo arrivo.

    Un silenzio di tomba scese nel salone: tutte erano sotto shock. Si fecero forza per tentare di consolare Bice che, con occhi umidi, fissava l'amica esanime.
    «Un bel modo di andarsene.»
    «Non ha sofferto.»
    «Si è spenta in pace.» disse Rossy.
    «Chi se l'aspettava, però, sembrava così in forma, » aggiunse la signora Gogi.
    Bice scosse la testa, la raddrizzò con fare solenne, tutte tacquero.
    «Ma io lo sapevo, lo sentivo: gliel'avevo letto negli occhi.»
    Le presenti annuirono ammirate, qualcuna si soffiò il naso.
    «Povera amica mia,» gemette Bice con un sospiro da spezzare il cuore.
    Prese il fazzoletto dalla borsa e si asciugò gli occhi, prima di riprendere la parola.
    «Prenoto anche un colore, Rossy: per il funerale di Ida dovrò essere perfetta... ho visto un bell'abito porpora alla boutique, ideale per l'occasione.»
     
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  2. dalcapa
     
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    Ricambio i complimenti... davvero un bel testo, divertente e con un ottimo ritmo! Regge alla grande dall'inizio alla fine... Molto ben reso il gusto del pettegolezzo! Davvero brava!
    :Emoticons%20espressioni%20(32):
     
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  3. Iena Plinsken
     
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    Concordo con Dalcapa.
    Una commedia nera arguta e molto divertente. Già il solo Chiome Tempestose è bastato a farmi ribaltare dalla sedia. In un flash mi si sono riproposte alla mente certe acconciature... che voi umani...
    Ti mesho i miei complimenti.
     
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  4. Befana Profana
     
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    Grazie, giovani,
    in quanto befana, le anziane malelingue mi sono familiari ;-)
     
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  5. Andrea2890
     
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    Una black comedy dai risvolti thriller molto ben confezionata. Mi ha fatto sorridere in più punti.
    Ti faccio giusto due appunti:
    1) cotonando le corte, candide e rare chiome della signora Gogi. L'avrei messa al singolare. Oltretutto non capisco il "rare", forse intendevi "rade"?
    2) "Negli occhi - abbassò la voce fin quasi a sussurrare - e nel cloruro di potassio che gli ho iniettato al posto dell'insulina domenica pomeriggio dopo il tè.» Sorrise". Onestamente non gliel'avrei fatto spiattellare all'amica a metà racconto. Anche senza questa frase il racconto si capisce benissimo.

    Buona prova.
     
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  6. Sitas
     
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    Hai ragione, i nostri racconti sono diversi come la notte e il giorno. Forse una vaga somiglianza c'è nell'uso degli occhi, ma anche qui il concetto è ben diverso. Sarà un interessante confronto tra cattiverie di diverse generazioni :)
     
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  7. Befana Profana
     
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    CITAZIONE (Andrea2890 @ 30/9/2017, 13:31) 
    Una black comedy dai risvolti thriller molto ben confezionata. Mi ha fatto sorridere in più punti.
    Ti faccio giusto due appunti:
    1) cotonando le corte, candide e rare chiome della signora Gogi. L'avrei messa al singolare. Oltretutto non capisco il "rare", forse intendevi "rade"?
    2) "Negli occhi - abbassò la voce fin quasi a sussurrare - e nel cloruro di potassio che gli ho iniettato al posto dell'insulina domenica pomeriggio dopo il tè.» Sorrise". Onestamente non gliel'avrei fatto spiattellare all'amica a metà racconto. Anche senza questa frase il racconto si capisce benissimo.

    Buona prova.

    Ciao Andrea, non so chi abbia ragione, ma ti posso dire il mio punto di vista:
    Rare mi piaceva, certo vuole dire che i capelli sono diradati, ma volevo rendere l'immagine di ciuffi di capelli sparsi tra cui traspare il cuoio capelluto, ho cercato di fare un inizio "aulico" per contrastare con il dialogo un po' più triviale delle due amiche.
    Ho fatto confessare Bice perché, dal momento in cui l'amica ha capito che è stata lei a uccidere il marito, ha deciso di uccidere anche lei, quindi può approfittare di vantarsi un po' delle sue malefatte, tanto l'altra non potrà parlarne.
    Che gusto c'è a essere un abile serial killer se non puoi mai vantarti un po'? ;-)
    E mi dava l'occasione di spiegare come avesse ucciso il Boria.
    Ma era la mia prima Black Comedy, andavo a tentoni.
    Ciao
     
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  8. Achillu
     
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    Ciao Befana.

    Proprio simpatiche le tue vecchiette, nonostante la presenza della serial killer. Dispiace per il limite di caratteri, avrei letto volentieri qualcosa che desse più respiro ai tuoi personaggi.
     
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  9. Befana Profana
     
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    Grazie Achille, ma ti immagini con più spazio quanti ne potrebbe fare fuori Bice? Meglio contenerla in 7200 caratteri. :)
     
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  10. Salvatore Russotto
     
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    Complimenti Befana Profana,
    davvero molto bello.
    "i miei cinque figli li ho concepiti tutti sulla Zoppas." questa è bellissima!
    Bel ritmo e anche il crescendo che si è creato verso il finale quando, con i tempi giusti, si capiva che fine avrebbe fatto la povera Ida.
     
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  11. Befana Profana
     
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    Ti ringrazio per aver apprezzato il dettaglio, pensa che ho googlato per essere sicura che la Zoppas ci fosse già negli anni 60! Sarà che ho una certa età e son cresciuta sentendo alla TV "Zoppas li fa e nessuno li distrugge", deve avermi suggestionato. :lol:
     
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  12. Eudes
     
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    Anche io ho qualche perplessità sulla scelta di lasciare che la protagonista spiattellasse tutto all'amica.
    Perché in questo modo vero che arrivano tutte le delucidazioni anche al lettore, però boh...diciamo che io da una che ha appena confessato di aver ammazzato due persone con insalata e tè, mica lo avrei accettato un caffè, eh.

    Comunque lettura piacevole.
    Mi ha fatto sorridere.
     
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  13. Befana Profana
     
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    Ciao, Eudes,
    come ho già Scritto a Andrea, l'ho fatta confessare perché ha già deciso di eliminare Ida; trovavo divertente il fatto che il lettore capisse benissimo che la stava avvelenando ma che la candida vecchina bevesse lo stesso. Se mi dici che Ida, forse, è un po' tonta, non ti do torto, ma magari è solo ingenua: sono amiche da una (lunga) vita, non può volerle male. :)
    Non so se rielaborerò mai questo teso, ma nel caso, terrò conto delle vostre osservazioni.
     
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  14. Joyopi
     
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    Molto molto simpatico, brava. Scritto bene e con uno stile che ho apprezzato, hai saputo tratteggiare bene i personaggi. Forse l'unica pecca e che una volta avvenuta la "confessione" il finale sia abbastanza scontato, ma resta un ottimo racconto aderente al genere e con sviluppo del tema molto originale.
     
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13 replies since 29/9/2017, 20:12   148 views
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