Olimpiadi Letterarie

Gioco di potere

Girone CUORI - Genere: Thriller

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  1. Fabrizia
     
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    GIOCO DI POTERE


    La tua vita sembrava perfetta, piena di successi ed affari ben riusciti. Tutto filava piuttosto liscio e nessuno sembrava poter minare il tuo potere, o almeno fino a quando hai ricevuto una lettera che ti ha cambiato l’esistenza.
    “Sean Evans, il tuo castello di carta fatto di truffe e raggiri sta per crollare. Ho rapito tua figlia e rubato le prove dei tuoi malaffari.
    Dovessi dubitare di questo ti invito a contattare la ragazza e a verificare che i preziosi documenti dei tuoi sporchi affari siano ancora nel tuo ufficio. Fatto questo, quando ti sarai convinto, recati al parco di divertimenti abbandonato Funnyland, lì ho preparato per te una caccia al tesoro particolare. Non coinvolgere la polizia o altre persone, altrimenti dovrò prendere seri provvedimenti e non ti piacerà. Hai tempo un giorno, ricordati che ci sono in gioco la vita di tua figlia e i tuoi soldi.
    Mi raccomando, ti tengo d'occhio.”
    Sei esterrefatto, non ci puoi credere.
    Per prima cosa provi a contattare tua figlia e scopri che è da ieri che nessuno la vede. Sei tentato di dire alla tua ex moglie del rapimento, ma sai bene che lei farebbe di tutto per riprendersi Kate compreso chiamare la polizia e metterti nei casini.
    In fretta e furia prendi la tua Lamborghini e sfrecci verso l’ufficio che tieni sotto falso nome in cui nascondi i documenti più importanti. Inutile dirlo, il tuo cuore va a mille quando con sorpresa vedi che lo sconosciuto deve aver superato la sicurezza e preso le tue carte dalla cassaforte. Sei rovinato, venissero divulgate perderesti ogni cosa. Non riesci a mantenere il tuo solito sangue freddo e questo ti destabilizza. Devi calmarti, non essere impulsivo, ragiona, pensa ad una soluzione logica.
    Non puoi chiamare la polizia ma ti serve l'aiuto di una persona fidata, quella che ti ha sempre aiutato in qualsiasi situazione delicata. Roger, lui ti serve, un mercenario meschino, scaltro e soprattutto riservato. Ti costerà parecchio ma questo è di certo il male minore.
    Lo chiami e quasi subito ti raggiunge, lo informi e gli raccomandi di starti vicino, ma di essere cauto e di non farsi notare.
    Guardi l’orologio, è giunta l’ora. Vai al parco di divertimenti in rovina, hai tempo solo altre diciotto ore prima che quel pazzo uccida tua figlia e ti rovini.

    *
    Questo luogo ti inquieta, è stato abbandonato otto anni fa e col tempo è diventato un posto macabro.
    Ovunque piante rampicanti sovrastano le attrazioni e le recinzioni arrugginite creano un ambiente spettrale.
    L’ultima volta che ci sei stato sei venuto con tua figlia quando aveva sei anni ed è stato il primo ed ultimo giorno che avete passato assieme. Un'inconsueta sensazione di malinconia ti avvolge e la cosa ti stranisce, sai di aver sbagliato tutto con Kate, non le hai mai dato il vero valore. Sei cresciuto diventando una persona abbietta, fredda e distaccata e lei è stata costretta a pagarne le conseguenze.
    Quindici anni fa questo posto sapeva di zucchero filato, c'erano urla di bambini, suoni di risate e le famiglie che camminavano contente in mezzo a questi giochi. Eri spaesato e non eri abituato a passare del tempo con una bambina, ma mentre eravate sulle montagne russe vi siete guardati e siete scoppiati a ridere. Finito il giro lei ti ha preso per mano e condotto in ogni attrazione possibile. Ad un certo punto ti sei reso conto dello strano cambiamento. Un mago della truffa e uomo d’affari come te non poteva permettere che qualcuno lo rendesse vulnerabile e rammollito, nemmeno sua figlia. Spaventato, alla fine della giornata ti sei promesso che non sarebbe accaduto mai più. Dopo quel giorno non hai più portato Kate da nessuna parte, hai lasciato che fosse la tua ex moglie a farlo e incaricavi altri per farlo al posto tuo.
    Ti riscuoti dai pensieri e ti addentri nel parco. C'è un cartello, segui l’indicazione e ti trovi di fronte ad una giostra di cavalli semidistrutta. Ti guardi attorno e non riesci a capire cosa devi cercare. Perlustri e nella zona dei comandi noti un cartoncino, lo leggi.
    “Ti sei convinto dunque. Ti spiego in breve, in ogni luogo in cui sarai indirizzato troverai nascosta un’immagine, da essa dovrai capire dove recarti nello step successivo. Giochiamo.”
    Giri il foglio e vedi una serie di immagini, riportanti dei mostri. Troppo facile, capisci subito dove devi andare, alla casa del terrore.
    Ti incammini fino all’entrata a forma di grande bocca con denti aguzzi e seppur restio ti convinci ad entrare, sai che Roger è poco distante da te e ti verrà dietro. Dentro è buio e ti fai luce col flash dello smartphone. Col respiro pesante controlli l’attrazione piena di ragnatele vere e finte, ti muovi tra rumori zampettanti sul pavimento e sinistri scricchiolii.
    D'un tratto dei manichini si muovono e sobbalzi spaventato.
    «C’è qualcuno? Roger?» Chiedi senza ricevere risposta.
    Controlli le sagome malconce, ma non hanno nulla di strano; ti volti e ne vedi una che non avevi notato prima, al buio non riesci a capire, punti la luce e giri il fantoccio, è massiccio e fai fatica a muoverlo, ma quando ci riesci rimani inorridito. Non è un pupazzo, è Roger con la gola lacerata e gli occhi che gli penzolano fuori dalle orbite. Nel taschino della sua giacca vedi un foglietto, lo estrai ed esci a gambe levate per leggerlo.
    “Ti avevo avvertito. Non ci ho messo molto a sgozzare come un porco il tuo amico. Stai alle regole o il prossimo sarai tu!”
    È meglio che ti sbrighi prima che faccia buio. Ti guardi intorno e poi volti il foglietto in ricerca dell’indizio, trovi la copertina del “L’assassinio sul treno” di Agatha Christie. Provi a collegarla ad un’attrazione e con logica ti dirigi verso l’arrugginito trenino panoramico. Non ci metti molto stavolta e trovi in un vagone due immagini, una delle quali ti sconcerta, è un’ecografia in cui si vede un feto ma non riesci a coglierne il senso. Passi oltre e la metti in tasca, guardi l’altra immagine e vedi due signore con in mano delle tazzine. Ti ci vuole un attimo, ma poi capisci, devi dirigerti alla giostra delle tazze rotanti. Le ispezioni finché trovi una scatola, l’apri e appena vedi il contenuto ti viene il vomito. Ti pieghi e un conato prende il sopravvento, nella scatola ci sono dieci dita mozzate chiaramente di donna, probabilmente di tua figlia. Quel bastardo ha osato farle del male. Ti disperi. Allegata c’è una foto di Kate legata ad una sedia e sul retro una scritta.
    “Per colpa della tua predisposizione a non rispettare le regole, tua figlia ha perso le dita e il tuo amico la vita. Controlla nel fondo della scatola sotto ai monconi e troverai la foto dell’ultimo luogo in cui dovrai andare perché io ti dica ciò che voglio.”
    Guardi nella scatola e riluttante sposti le dita insanguinate, vomiti nuovamente poi trovi il coraggio di farlo. La foto ritrae la tua casa sul lago, dunque è lì che devi andare, non perdi tempo e parti.
    Quando arrivi sono le nove di sera ed è buio, è un luogo disabitato e non vi sono altre automobili, estrai le chiavi della porta e noti che è già aperta. In tasca stringi una piccola pistola da usare per difenderti. Fai due passi e una scarica elettrica ti colpisce da dietro, cadi a terra e un ago ti penetra il collo facendoti perdere conoscenza.
    Quando apri gli occhi ti accorgi di non essere in grado di muoverti. Vorresti farlo ma non puoi, è una strana sensazione, non ti sembra di essere legato eppure non riesci a muovere un dito, allora provi a parlare ma nemmeno quello ti riesce. Una luce ti viene puntata negli occhi ed una figura ti si presenta dinanzi, la metti a fuoco, è tua figlia. Non è legata, sta bene ed ha ancora tutte le dita. Non comprendi.
    «Se ti chiedi perché non riesci a muoverti e parlare sappi che ti ho iniettato un paralizzante alquanto speciale. Sei sorpreso?
    Una cosa ho imparato da te papà, fare di tutto per raggiungere i miei obiettivi.
    Vuoi sapere il motivo? Ti sei scopato Cherry e sei stato così stupido da metterla incinta, era più giovane di me papà ed era mia amica! Abbiamo litigato e per vendicarsi mi ha rivelato tutto. Mi ha confessato pure che il bambino era un maschio. Mi ha detto che presto ti avrebbe informato e che sarei dovuta essere felice di avere un fratellino. Ero infuriata, l’avrei uccisa all’istante, ma mi sono trattenuta. Probabilmente essendo un maschio l’avresti anche riconosciuto. Non potevo permetterlo. Non potevo lasciare che qualcuno mi rubasse ciò che possiedo.
    Non sono riuscita a dormire per due notti di fila, ho pensato al da farsi e infine mi è balenata l’idea! Ho acquistato l'occorrente, dopodiché ho teso un agguato a Cherry. Pensava fossi andata da lei per scusarmi e fare pace. Sorrideva spavalda, ma non sapeva che da lì a poco le avrei fatto bere dello Champagne con disciolto del sonnifero. Pensava stessimo brindando in onore della famiglia allargata. Che sciocca! Non potevi scoparti una ragazza più stupida.» Ride mentre rimani scioccato da ciò che dice.
    «Quando è piombata a terra però Il suo sorriso si è spento, l’ho portata qui e uccisa. Infine ho teso un altro agguato, il tuo. È stato impegnativo, ma mi sono divertita.
    Ti sono piaciute le sorpresine? Come avrai capito le dita erano di Cherry, ma cosa hai provato quando le hai trovate pensando che fossero mie? Dolore oppure solamente fastidio? Il fastidio che qualcuno si prendesse qualcosa di tuo?
    Per me ormai sei un estraneo, non mi hai mai dato amore, solo oggetti e gioielli preziosi. Avresti dovuto amarmi e dimostrarmelo, non farmi costosi regali, ma presentarti alle mie feste di compleanno oppure stare una serata con me sul divano a guardare la tv. Pazienza, non importa, il forte dispiacere col tempo si è trasformato in profonda rabbia, e crescendo ho imparato. Probabilmente ora abbiamo molte più cose in comune di quante ne avevamo prima.
    Sai che succede? A quanto pare il grande Sean Evans saputo dell'arrivo di un figlio illegittimo e ricattato dalla madre, ha deciso di eliminarla, l’ha rapita e tremendamente uccisa. Tormentato dai sensi di colpa ha deciso di togliersi la vita lasciando la sua unica figlia nel dolore e imbarazzo.»
    Stai per morire e non pensavi che Kate avesse abbastanza palle da fare una cosa del genere. È amara la sconfitta, non hai mai provato questa emozione prima d'ora. Kate ti ha immobilizzato apposta, sapeva che sei estremamente bravo con le parole e non voleva che cercassi di convincerla a lasciarti andare.
    Ti prende la mano e l’avvolge attorno all’impugnatura della pistola avvicinandotela alla tempia. Vorresti urlare e sottrarti, ma non puoi.
    Tua figlia ti guarda con occhi pieni di rancore e qualche cosa che non sai definire, forse follia. Dai tuoi lombi non poteva derivare niente di sano e quello che sta accadendo ne è la prova. Speravi che fosse buona come sua madre, invece così non è, è tutta suo padre.
    Il tuo dito viene sollecitato dal suo e sei pronto, insieme schiacciate il grilletto.

    Edited by Fabrizia - 30/9/2017, 19:09
     
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    Edited by violaliena - 30/9/2017, 22:16
     
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    Ciao Fabrizia! Che storia! Una vendetta perfetta! È interessante come tutti e quattro abbiamo interpretato la traccia nella maniera diversa. Qui mi piace molto la scelta della seconda persona singolare a raccontare la storia. E quasi come se vi fosse un dialogo tra il personaggio di Sean e la sua coscienza. Il ritmo della narrazione è ben incalzante, ho ritrovato solo un rallentamento alla fine. Secondo me il monologo che fa al padre prima di giustiziarlo è troppo lungo. Potevi spezzarlo, inserire magari qualche gesto fisico della figlia e la reazione del genitore a quelle parole dure. Questo è un'osservazione che deriva dal gusto letterario mio, prendila come tale. Brava.
     
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  4. Fabrizia
     
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    Ciao Emy. Grazie! Purtroppo ho dovuto tagliare molto, soprattutto nella parte finale, senza accorgermene ero arrivata a 14000 caratteri 😅. Ho sacrificato molte frasi ahimè
     
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3 replies since 30/9/2017, 01:57   66 views
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