Olimpiadi Letterarie

Cosa c'è di europeo nella letteratura europea?

Articolo del 2009!

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  1. Achillu
     
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    https://www.nazioneindiana.com/2009/11/05/...ratura-europea/
     
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  2. Achillu
     
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    Prenditi dieci minuti di tempo per leggere questo articolo del 2009(!) e tutto il tempo che vuoi per rifletterci sopra.

    Ti avviso che non è un racconto, è un saggio di letteratura. A me ha aperto, come lettore, una prospettiva nuova su ciò che leggo. Mi ha sbattuto in faccia una verità di cui ero inconsapevole: quanti pregiudizi ho quando prendo in mano il libro di uno scrittore europeo? Molti più di quanto potessi immaginare.

    Adesso, come scrittore, sono qui che mi chiedo: in che direzione sto andando? E, dopo questo articolo, in che direzione vorrò andare?

    Sto ancora meditando sui significati profondi di ciò che ho letto; la direzione è ovvia, se voglio essere parte di un movimento culturale vivo. L'alternativa è quella di rimanere ingabbiato negli stereotipi che, inconsapevolmente (fino ad oggi), ho appiccicati addosso.
     
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    Vessatore di pterodattili

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    Ho letto il saggio.
    Devo dire di non aver mai preso in considerazione un problema di questo tipo.
    Nel senso, leggendo un libro non mi sono quasi mai posto la questione di dove provenisse il suo autore in relazione al contenuto, dal quale deriva il mio dubbio sincero: ma i problemi sostenuti dall'autrice del saggio sono reali? Queste "etichette" esistono veramente o sono frutto dell'incapacità di un autore di uscire dai suoi stessi stereotipi? O peggio, sono forse etichette accademiche, interne all'ambiente editoriale?

    Se l'indiano che scrive del circolo di ungheresi lo fa bene e con cognizione di causa, ma veramente qualcuno si pone il problema che dovrebbe "scrivere sull'India?". E se qualcuno se lo pone, non è che magari sto indiano non scrive in maniera adeguata su sto circolo di ungheresi?
    E' chiaro che un editore possa avere di queste congetture, l'editoria è pur sempre un industria dell'intrattenimento che deve valutare la domanda del pubblico e su essa regolare la propria offerta.
    Ma tolto questo aspetto, rimango dubbioso: dopo diversi anni di università mi sono reso conto che la maggior parte dei problemi che compaiono nei saggi accademici sono alla fine dei non-problemi cui viene data una importanza sproporzionata.
     
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2 replies since 8/10/2017, 02:25   22 views
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