Olimpiadi Letterarie

“Satira? Sempre adelante ma con juicio.”

Gruppo Picche - Genere Satira

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  1. *SHORY*
     
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    Avendo optato per la satira politica, ho cambiato i nomi e scritto alcuni termini in modo apparentemente scorretto.


    Caratteri 10768.

    “Satira? Sempre adelante ma con juicio.”

    "Caro Fabi,
    causa quanto successo, non posso essere presente alla seconda serata: il medico mi ha consigliato riposo assoluto. Sono spiacente per questa defezione che da tutti verrà definita un atto di vigliaccheria: tu sai che non è così. Visto che mi hai già pagato l’intero compenso, per venirti incontro, ti lascio il mio copione: fanne buon uso.
    A presto,
    Mauri."
    Fabio Frazio, direttore artistico nonché presentatore della diciassettesima edizione del Festival della Canzone Italiana, perde il suo proverbiale aplomb e sbatte il pugno sulla scrivania:
    - Belin! E adesso che faccio? Cozza era una garanzia di successo... beh, quasi, considerato che ieri l’hanno fischiato.
    Andrea, suo braccio destro, cerca di consolarlo:
    - L’hanno fischiato ma l’audience è schizzata alle stelle e possiamo esser certi che questa sera le cose andranno ancora meglio: il pubblico è di una curiosità morbosa e non sta più nella pelle dalla voglia di vederlo.
    - La mia punta di diamante messa KO dalla stupidità di un assessore cecchino: persino quelli del suo partito l’hanno criticato.
    - Fabi, io però te l’avevo detto; questa è una rassegna canora che si tiene nella zona azzurra: lascia fuori la politica.
    - Se non fosse stato interrotto in quel modo, la satira sarebbe stata bilanciata: Mauri è un professionista fuori dal coro e non fa distinguo di schieramenti. Comunque adesso è inutile parlarne: dobbiamo trovare al più presto un sostituto.
    - E dove lo becchiamo un altro one man show a quel livello? Oramai sono andati tutti in disarmo: Roby, Peppe, Daniel. Inoltre c’è il problema del pezzo: deve essere d’effetto. Quelli di Cozza lo sono sempre, ma nessun personaggio famoso accetterebbe di proporre quello di un concorrente.
    - Hai detto bene: nessun personaggio famoso, ma uno che non lo sia farebbe carte false pur di salire su un palco prestigioso come questo. Hai presente Santini?
    - Piero Santini?
    - Proprio lui: ti ricordi quella volta alla Tavernetta di Paraggi? Sembrava il Peppe personificato. E, in questo caso, avrebbe anche il fisico dalla sua: bassino, tracagnotto, con un po’ di trucco sarebbe perfetto.
    - Un bel po’ di trucco: anche l’originale ci dà giù pesante, soprattutto adesso che non è più un giovanotto ma vuole continuare a sembrarlo.
    - Non ho il telefono, ma è tra i miei amici su Facebook, vedi se ha messo lì dei riferimenti, cerca di metterti in contatto mentre io leggo questo copione: Mauri non me lo aveva ancora sottoposto, avremmo dovuto parlarne oggi.
    - Vado.
    Fabio inizia la lettura.

    << Carissime, carissimi, mamme, babbi, fratelli e, soprattutto, sorelle, elettori ed elettrici tutte, dismettete il lutto e accorrete: il vostro Scilvio, grazie a corsi e ricorsi, anche a livello processuale, è di nuovo in pista e pronto a riprendere in mano il bastone del comando.
    Mi sono concesso una pausa e ho lasciato che fossero altri a brandirlo, giusto per non essere accusato di protagonismo.
    Nel frattempo, altre hanno avuto modo di occuparsi del mio bastone personale.
    Ma adesso eccomi qui, novella araba fenice, pericoloso come un'aquila e vivace come un fringuello.
    Sempre di uccelli si tratta: che ci posso fare se sono un predestinato?
    Non capisco tutto questo stupore: “Ma cos’ha il Scilvio nella testa?”
    Come se fosse facile dare una risposta; è complicato anche per me: molte volte penso talmente veloce che non riesco a starmi dietro.
    Altra domanda inutile riguarda quello che ho sulla testa: che importanza ha?
    Posso comunque assicurarvi che quello che ho sullo stomaco è tutta roba mia: io sul petto e loro...
    Dai che avete capito, brutti maialini!
    Scambi equi: che figa-ta!
    Io dico che è ora di finirla: “Scilvio è malato di sesso!”
    E allora? Non sono mica il solo!
    Purtroppo, causa l’iperattività, ricorrere “all'aiutino” è diventato giocoforza: sono viagradipendente.
    Questo spiegherebbe perché non abbasso il capo davanti a nessuno, in particolar modo quei maledetti magistrati, sempre pronti ad ordire congiure nei miei confronti.
    Avete sentito parlare delle burle organizzate in villa?
    Sì, il “Burle-sque”, ah ah ah!
    C’era la tipa vestita da infermiera che si faceva fare le iniezioni, quella da esploratrice che mi esaminava la proboscide, quella da pompiera che si dedicava alla mia protuberanza, quella da suora che a tale protuberanza era particolarmente devota…
    Una volta, per scherzare, abbiamo fatto travestire La Riossa da angioletto: avreste dovuto vederlo ballare la lap dance con il palo infilato su per il... ehm!
    Comunque ci avevo visto giusto: ora mi ha abbandonato perché mi sono rifiutato di fare le primarie, insieme a quella sconsiderata della Mieloni, unica nel partito che, stranamente, non ha mai voluto darm… ehm!
    A un certo punto ne è arrivata una tutta vestita di rosso, con una lunga toga e un cappuccio sulla testa: credevo fosse una diavolessa in vena di fare maialate, invece era la Bocasini che voleva accertare di persona se mi dilettassi in tali attività con fanciulle sotto i diciotto.
    Perché, dopo la faccenda Rubies, pure del pedofilo mi hanno dato.
    Che poi io, la Rubies, l’ho sempre creduta maggiorenne: ma dico, l’avete vista che tocco di sventola, pardon, che fiore di ragassa?
    Il fatto che abbia mandato la Nicoletta a farle da garante per tirarla fuori di galera è marginale, come pure quello di averla nominata sua “tutrice”.
    Io non potevo farlo, perché il tutore deve stare attento a non dilatare la pupilla, ah ah ah!
    Se sono stato generoso con lei, è perché ho l’animo buono; le ho regalato una macchina per depilare, altro segno del destino: a me piacciono come bambine, anche .
    Come dite?
    Mi sono contraddetto in due frasi?
    Sto migliorando: a volte riesco a farlo anche nella stessa.
    Adesso eccomi nuovamente sulla breccia: tutti a darmi per finito e invece, eccomi qua, schietto come sempre.
    Devo ammettere che, quando per il bene supremo del Paese, ho rassegnato le dimissioni malgrado detenessi ancora la maggioranza e quindi non fossi assolutamente obbligato a dar prova di tanta abnegazione, non sono mancate sporadiche voci di approvazione: l’Halleluja di Handel suonato davanti al Quirinale e una pletora di “buffone, ladro, vaffanculo”. Tutti perfidi detrattori e vili voltagabbana che ignorano il significato del temine congruenza.
    Io invece ho sempre cercato di essere coerente al massimo, già sin dalla prima volta che ho deciso di propormi come Leader: “O mi decido a entrare in politica o mi obbligano a entrare in galera.” E poi mi accusano di essere un millantatore!
    Sono sempre stato una vittima delle circostanze e mi sento come se avessi le telecamere costantemente puntate addosso; passi per le mie: mi fanno restyling prima, durante e dopo in in ogni modo possibile, ma le altre? Cosa vogliono da me questi Sartoro, Travagli, Liuppazzi? L’editto bulgaro se lo sono cercato, altro che!
    Tornando alla feste, la spiegazione è semplice: mi sentivo depresso. Mammà è passata a miglior vita, Veronica mi ha mollato malgrado abbia giurato e spergiurato riguardo alla mia fedeltà: cosa avrei dovuto fare? E invece i soliti malpensanti han tirato fuori il culto del fallo!
    Chiribbio: si trattava di un semplice fallo di mano mentre si giocava a calcio con le ragazze, ovviamente soltanto io e loro.
    Del resto quella parola, “bissione”, qualche campanello avrebbe dovuto farlo suonare sin da subito, no?
    Continuo a subire attacchi riguardo alla mia presunta immoralità: sono solo cattiverie, sfido chiunque a spiegarmi la differenza che corre tra una bagascia e un politico.
    No, un momento, basta con i cori: stavo scherzando!
    Potrei star qui ore a parlarvi dei fasti passati, delle scelte fatte, di come per costruire il mio impero abbia preferito identificarmi in Romolo anziché in Remolo, ma solo fino a un certo punto, soprattutto perché un fratello può tornare utile: mica posso essere solo e sempre io a finire indagato!
    Tuttavia preferisco guardare avanti, al futuro che mi, scusate, ci aspetta, ricco e luminoso come non mai.
    Il mio cavallo di battaglia sarà la lotta alle tasse: già una volta ho tolto l’ICI, poi, sia pure col cuore a brandelli, l'ho rimessa.
    Mi sono allontanato un attimo ed è comparsa l’IMU; state tranquilli, ve lo prometto, giurin giuretta: votatemi e la cancello; se qualcuno è scettico o non ha capito, può provare a decifrare questo: VAFIC!
    Sono un precursore, nel bene e nel male, uno che non ha paura di dire “pelo al pelo”: il primo premier a sdoganare la parola “coglioni” riferita a quelli che non avrebbero votato per me.
    Avete visto dove è arrivato Gillo a furia di parolacce? D’accordo, è solo un ex comico che fa politica, un imitatore. Un mio imitatore.
    Ho mille doti, per esempio anche su questo palco sono come il formaggio per la top... ehm, un topo nel formaggio: ho iniziato come cantante intrattenitore e di far la primadonna mai non smetto.
    Adesso vi devo salutare perché ho mille cose da preparare e soprattutto devo pensare a come difendermi dai tanti diffamatori e porta-sfiga: se potessi eliminare i primi e tenermi i secondi eliminando la “s” sarebbe perfetto.
    Comunque, l'importante è che “SS” sia tornato. Come sarebbe chi è SS? Super Scilvio ovvero Io o Dio, che differenza fa? Ah ah ah! >>

    Fabio posa il copione: le dita tamburellano nervosamente sulla scrivania dove, come di consueto, gli oggetti sono allineati in modo maniacale. Si vede che è combattuto: il pezzo gli sembra buono, ma anche poco adatto a una serata di gala sulla rete ammiraglia della Rai. Inoltre, soltanto chi l’ha scritto sarebbe in grado di interpretarlo senza cedimenti e senza paura di eventuali ritorsioni e quel qualcuno non è disponibile.
    Guarda l’orologio posto sulla parete di fronte: il tempo corre più in fretta proprio quando ce ne vorrebbe il doppio.
    Squilla il telefono:
    - Pronto? Andrea? Novità?
    - C’è un intoppo: Piero è un po’ provato, due sere fa sono sorte delle grane nel corso di un’esibizione in cui imitava il Scilvio.
    - Questo cancella i miei dubbi.
    - Che intendi?
    - Ero molto in forse circa il fatto di scritturarlo perché a tenere botta ci vuole un professionista e lui non lo è; se adesso mi dici che ha avuto problemi...
    - Guarda che i problemi li ha avuti perché è stato troppo bravo: in sala c’era un pirlusconiano doc che è salito sul palcoscenico e l’ha preso a schiaffi.
    - In questo caso si impone un dietrofront, non vorrei che succedesse la stessa cosa anche a me; sberle reali o virtuali non importa: meglio evitare.
    - Hai già un’idea alternativa?
    - Televisivamente parlando, sono nato anch'io come imitatore: rispolvererò qualche vecchia performance in modo da allungare la minestra.
    - Satira?
    - Canzonette: meno rischi. Come hai detto tu, tutti vogliono vedere Mauri: basterà tacere riguardo alla sua assenza, il pubblico aspetterà il gran finale e noi trascineremo la serata sino alla conclusione senza problemi di share. La regola non si cambia: “adelante, ma con juicio”.

    Edited by *SHORY* - 19/10/2017, 20:13
     
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