Olimpiadi Letterarie

BLEAH... VERMI!

Gruppo Quadri - Sceneggiatura per fumetto

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  1. dalcapa
     
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    BLEAH… VERMI!



    Tavola nr.1



    Vignetta 1:

    Uomo seduto a tavola. È un tavolo in legno, un po’ rovinato. La casa è vecchia. Dietro si intravede un camino. L’uomo è in mezza figura. È magrissimo, la barba incolta, dà l’idea di essere malato. Il suo sguardo tristissimo. Davanti a sé un piatto di pasta fumante, sono spaghetti, un fiasco di vino e un bicchiere pieno a metà. Mano destra con una forchetta in mano.

    Testo Uomo che pensa fra sé e sé:
    “Non capisco. Ho fame, mangio come un lupo e niente, dimagrisco di giorno in giorno. Non vado nemmeno più in bagno. Sto scomparendo.”


    Vignetta 2:

    Lo stesso uomo in primo piano. Bocca aperta, forchetta con pasta vicino alla bocca, stesso sguardo triste.

    Testo Uomo che pensa fra sé e sé:
    “Ma dove fa a finire tutto quello che mangio? Maledizione. E ho sempre più fame.


    Vignetta 3:

    Primo piano su pomo d’Adamo ben in evidenza. Peluria per la barba incolta. Sta deglutendo il cibo.

    Vignetta 4:
    Interno corpo dell’uomo. Si vede lo stomaco e parte dell’esofago. Stomaco intero, si vede dall’esterno. Dell’esofago la parte alta si vede sezionata e all’interno si vede il boccone che sta scendendo.


    Vignetta 5:
    Sezione dello stomaco. Il boccone spunta dalla bocca dello stomaco e subito lì, pronto, un verme gigantesco con la bocca spalancata.

    Testo Verme:
    “Roooowwww…!”


    Vignetta 6:
    L’uomo mentre si alza da tavola. Piatto vuoto e mani appoggiate sul bordo del tavolo. Sguardo verso il lettore.

    Testo Uomo:
    “Uscirò a prendere un po’ d’aria. Sì, uscirò a prendere un po’ d’aria, ecco, che ho proprio bisogno di… Sì, ho bisogno…”



    Tavola nr.2



    Vignetta 1:
    Sempre lo stomaco. Dalla bocca dello stomaco non scende niente. Verme perplesso, occhi spalancati, bocca che comunica tristezza, guarda verso chi legge dopo essersi guardato intorno. (dal disegno si intravede il movimento della testa)
    Testo Verme:
    “C’è nessuno? C’è nessunooo?”


    Vignetta 2:
    Sempre lo stomaco, ma come se fosse flaccido, sgonfio, come un telone cui ha ceduto il palo portante. Il verme si intravede fra le pieghe. Si vede bene solo il volto e lo sguardo spaventato sempre verso chi legge.

    Testo Verme:
    “Ma porca miseria. Allora? Cosa sta succedendo? Saranno almeno tre giorni che qui non si mangia.”


    Vignetta 3/4:
    Sempre interno stomaco. Con la coda il verme tiene sollevato la parete esterna. Effetto tenda. Il resto del corpo è arrotolato su se stesso. Sguardo molto preoccupato, quasi spiritato. Parla verso la bocca dello stomaco, verso l’alto.

    Testo Verme:
    “Okay, va bene, forse ho esagerato. Magari non dovevo mangiare tutto quello cha mandavi giù. Va bene. Da ora in poi prometto che ti lascerò qualcosa. Okay? Ehi, mi senti? Dico a te? Te lo giuro!”


    Vignetta 5:
    Sempre stessa situazione vignetta precedente, ma ancora più esagitato.

    Testo Verme:
    “Facciamo cinquanta, cinquanta, va bene? Senti, posso arrivare anche a lasciarti il sessanta! Settanta! Ma insomma, vuoi farmi morire di fame? Allora? La vuoi smettere con questo sciopero della fame? Almeno un goccio d’acqua… Ti preeego!”


    Vignetta 6:
    Stessa situazione delle precedenti, ma la coda sta cedendo, lo stomaco torna a schiacciarlo, il verme è disperato.

    Testo Verme:
    “Ti pregoooo… ho fameeee! Ti scongiuro… Il novantanove… ti lascerò il novantano… E VA BENE! L’HAI VOLUTA TU! Adesso vengo fuori e te la faccio vedere io!”



    Tavola nr.3:



    Vignetta 1/2:
    Il corpo dell’uomo steso in mezzo al giardino. Dietro di lui una palizzata in legno non troppo alta e un palo di sostegno con una casetta per gli uccelli inchiodata in cima. Si intravedono i becchi spalancati di tre piccoli uccellini. L’uomo è semi di profilo. Mosche gli girano intorno. Qualche uccello zampetta vicino al corpo. Parte della guancia dell’uomo è scavata. È stata beccata dagli uccelli. La bocca semiaperta. È magrissimo. Si capisce che è morto. Occhi spalancati nel nulla. Un braccio piegato sulla pancia e l’altro abbandonato lungo il corpo.

    Testo Rumori: ronzio delle mosche e cinguettare degli uccelli.
    “ZZZZZZZZZZ…” “CIP, CIP, CIRRRPPP…”


    Vignetta 3:
    Corpo dell’uomo da più vicino. In mezza figura. È sempre steso a terra. Ciuffi d’erba dietro la testa. La guancia rovinata, si intravedono i denti. Dalla bocca si intravede spuntare la testa del verme. Guarda verso gli occhi dell’uomo.

    Testo Verme:
    “Bene. Vediamo un po’ che faccia ha ‘sto uomo qui! Ehi, allora? Ci stiamo facendo un bel riposino? Non è che ti andrebbe di mangiare qualcosina? Ehi? Pronto? Ehi? Oddio, ma questo non respira… Questo è…”


    Vignetta 4:
    Primo piano della testa dell’uomo. Il verme che spunta dalla bocca e dietro di lui la testa di un uccello che lo guarda, becco semi aperto pronto a prenderlo. Entrambi guardano verso il lettore.

    Testo
    Verme:
    “OH, OH…!!!”
    Testo Uccello:
    “CIIIIIIRRRPPPP!”


    Vignetta 5:
    Uccello in volo con il verme in primo piano trascinato verso la casetta dove gli uccellini aspettano per mangiare… (disegno proposto come spunto per lo STEP)

    Testo Verme:
    “Ehi! Aspetta! Io sono quello che mangia, non quello che viene mangiato. Non è così che funziona. Non sono nemmeno buono. FACCIO SCHIFO! SONO UN INGORDO!!! SONO CATTIVO!!! Io… non voglio morire... NON VOGLIO MORIREEE…”


    Vignetta 6:
    Uccello grande che porta vermicelli piccoli ai suoi uccellini. Dentro a uno di loro, in trasparenza, attraverso la casetta e la pancia, si intravede il verme protagonista arrotolato, stretto, all’interno dello stomaco. È arrabbiato. In alto a sinistra un cerchio, vignetta nella vignetta, primo piano del verme.

    Testo Verme:
    “Vermi, sempre e solo vermi… Bleah, che schifo!!!”
     
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