Olimpiadi Letterarie

Incontro disastroso

Cuori - Chick lit

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  1. Fabrizia
     
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    Cosa fa una ragazza madre, single e pure isterica in una città come New York? Lavora, cerca di mantenere ordinata la propria casa dandogli una parvenza di posto civilizzato, fa la mamma e anche la parte del padre sostituendo colui che in piena crisi d’identità le ha abbandonate per un’istruttrice di joga tutta tette e culo sodi. La mamma single soprattutto sclera, e lo fa di brutto.
    Questa sono io.
    È da un anno che non vedo un uomo, o almeno intendo nel senso stretto. Non ho il tempo né la reale voglia di intraprendere quel tipo di relazione. Tra mia figlia Dana e la gestione della caffetteria all’italiana della mia famiglia non riesco mai ad occuparmi di me stessa.
    E se non fosse stato per la mia cara sorellona Susan stasera non sarei qui a cercare nell’armadio qualcosa di sexy o perlomeno adatto ad un incontro galante e ahimè al buio. Come ho fatto a lasciarmi convincere? Cosa mi sarà mai saltato in mente? Sono masochista, non può esserci motivo diverso, mi voglio proprio del male. Chissà poi con chi mi toccherà avere a che fare, probabilmente uno psicopatico, lo so, un po’ come me.
    Agguanto un abitino aderente nero e allo specchio me lo appoggio guardando come mi sta, mi balena nella mente l’ultima volta che l’ho indossato e di riflesso lo scaravento lontano, era il funerale di zio Jo! E che cavolo! Meglio cambiare.
    Frugo di nuovo tra i vestiti e sconfitta dal fatto che non ne trovo uno consono alla serata, afferro una gonna nera a tubino e sopra ci abbino una camicetta bianca. Mi trucco ed esamino il risultato complessivo. Sembro una segretaria appena uscita dall’ufficio, ma intendo non una di quelle belle e sensuali. Pazienza, dopotutto a me cosa interessa? Esco solo per far piacere a Susy che per giunta mi ha requisito Dana facendola stare a dormire da lei. Cosa pensa mia sorella? Che mi porterò in casa un uomo stanotte e per giunta al primo appuntamento. È pazza, a volte credo non mi conosca affatto.
    Guardo di sfuggita l’orologio sul display dello smartphone. È tardi! Mi spruzzo un po’ di profumo e via. Ho bisogno di rilassarmi e per assurdo a me il caffè fa questo effetto, ne prendo un bicchiere che avevo preparato prima di vestirmi e lo porto via con me, entro in auto e mi accingo ad uscire dal posteggio. Procedo per le strade di città per dieci minuti e quando mi accorgo di essere quasi arrivata vicina al pub in cui ci dovrei incontrare l’uomo noto guardandomi nello specchietto di non aver messo il rossetto. Mi fermo leggermente a lato della strada per non farmi vedere, appoggio il bicchiere con il restante caffè sulle gambe e mi coloro le labbra di rosso porpora facendo attenzione a non uscire.
    Non faccio tempo ad accorgermene che un’auto mi sfreccia accanto e mi fa saltare di netto lo specchietto laterale sinistro. Sobbalzo e finisco per farmi fuoriuscire una riga marcata di rossetto dalle labbra fino alla guancia destra. Ma non è tutto, il caffè si ribalta macchiandomi la gonna e soprattutto la camicia bianca. Merda! Non ci posso credere. Fortunatamente la frenata dell’altra vettura non tarda ad arrivare, così mi preparo ad uscire, pronta ad esplodere di rabbia.
    Scendo furiosa dalla mia Ford Taurus cosciente del fatto che certi traumi un’automobile di quindici anni come la mia non li dovrebbe subire.
    L’altra auto è ferma poco distante da me, è un’auto sportiva e pare molto costosa.
    La portiera si apre seguita da varie imprecazioni, è un uomo bello alto ed elegante. Lui non ha nessun diritto di imprecare quindi mi arrabbio ancora di più, torno alla carica e lo raggiungo.
    «Ma è impazzito? Le sembra il modo di guidare questo?! È una strada trafficata, poteva causare un incidente ben più grave e fare male a qualcuno!» Sbotto.
    L’uomo finalmente si volta e mi guarda corrucciato.
    «Infatti il suo non mi sembra affatto il modo giusto di guidare! Che ci faceva lì in mezzo ai piedi? Senta signorina, non è il momento, ho un appuntamento. Per di più chi ha subito più danno sono indubbiamente io, guardi lei stessa com’è ridotta la mia piccola. Le faccio un favore, non voglio seccature, le do subito del denaro così non perdiamo ulteriore tempo. Cinquecento dollari dovrebbero bastare.» Guarda me e poi la mia auto. «Dopotutto quel catorcio varrà poco più della somma che le offro.» Mi dice arrogante «Ma poi come diavolo è conciata lei?» Mi perlustra da capo a piedi.
    Rimango interdetta ed infastidita dal suo tono spocchioso, ma chi si crede di essere! Avrei voglia di schiaffeggiarlo, ma mi limito ad insultarlo.
    «Colpa sua! Senta, la sua auto varrà pure cento volte la mia,»
    «Faccia pure duecento.» M’interrompe.
    «Stia zitto! Sappia che quello che conta è il pilota, e lei come tale fa veramente pena. Prima di sfrecciare con un’auto del genere impari a farlo, brutto zoticone!»
    Si mette a ridere e noterei il suo bel sorriso se solo non volessi spaccargli quei meravigliosi denti con un pugno.
    «Io zoticone? Si sbaglia di grosso. Guardi, sono generoso, eccole settecento dollari per lo specchietto e già che c’è vada a farsi fare un bel massaggio o una bevuta così si rilassa un po’. Con quell’espressione così adirata presto le usciranno delle rughe irreparabili.» Mi consegna a forza i contanti nelle mani ed entra nel suo bolide. «Ah quasi dimenticavo, si prenda anche una crema anti-age, le vedo già un segno piuttosto evidente sulla fronte. Arrivederci.»
    Chiude la portiera e mette in moto.
    «Non è una ruga, dicesi espressione corrugata o se preferisce incazzata! Stronzo!» Gli urlo.
    Sta già partendo quando si sporge dal finestrino. «E il zoticone dovrei essere io? Non serve che mi ringrazi. Buona giornata.»
    Per enfatizzare la cosa lui mi saluta nuovamente scuotendo la mano fuori dal finestrino.
    Mi sorge una domanda, perché non tengo una mazza da baseball in macchina? In questo momento saprei su cosa, o meglio, su chi usarla.
    Con un mucchio di soldi in mano rimango impalata a guardarlo mentre si allontana svoltando verso un parcheggio sotterraneo.
    Raccolgo da terra il mio povero specchietto laterale e salgo sulla mia vettura.
    Guardo la mia immagine riflessa e tento di rassettarmi, prendo dei fazzolettini e cerco di asciugarmi la camicetta ed infine provo a togliermi il rossetto dalla pelle. «No, no, no! Non va via del tutto, cavolo! È quello a lunga durata!» Sfrego forte fin quando divento tutta arrossata attorno alla bocca. Che mostro, faccio spavento, sembro la brutta coppia di IT.
    Parcheggio ugualmente accanto al pub, non posso rimandare proprio ora, l’uomo che devo incontrare mi starà aspettando.
    Faccio del mio meglio per riparare al danno ed anche se faccio ancora ridere mi faccio coraggio, le luci saranno certamente soffuse, nessuno mi noterà.
    Entro e dei faretti puntati sulla porta uniti a dei campanelli che indicano l’ingresso di qualcuno fanno attirare verso di me gli sguardi di numerose persone. Imbarazzata mi inoltro in mezzo alla gente in ricerca del tavolo nove prenotato per noi due stasera. È vuoto, bene. A quanto pare non sono l’unica ritardataria qui.
    Mi siedo e dopo un minuto mi accorgo che seppur non voglia ammetterlo sono emozionata, mi scappa la pipì per cui non resistendo oltre vado al bagno.
    Quando sono di ritorno vedo di spalle qualcuno seduto al tavolo, dev’essere lui, l'uomo misterioso, amico del mio caro cognatino Josh che assieme a mia sorella hanno combinato l'incontro. Non so se scappare o raggiungerlo. Ma sì, via il dente, via il dolore. Mi butto.
    Mi slaccio un bottone della camicetta scoprendo il decolté e mi dirigo decisa verso lui che da dietro non sembra affatto male.
    Quando gli arrivo accanto il mio sorrisetto si spegne, è lo zoticone! Si gira e i nostri occhi si scontrano e per un breve attimo facciamo la guerra a chi termina il contatto per primo. Vinco io, il suo sguardo finisce sulla mia scollatura.
    «Non ci posso credere, la pazza. Hai avuto il coraggio di andare ad un appuntamento conciata così, beh pensavo peggio, dopotutto non sei proprio da buttare.» Dice ridendo.
    «Anche tu non sei male, ma non prenderlo troppo sul personale.»
    «Prendere sul personale cosa?» Mi chiede con un sorrisino di sbieco.
    «Questo.» Intercetto la cameriera che mi sta passando accanto con un vassoio contente due bicchieri di cocktail, ne prendo uno e tremenda lo verso sulla testa dell’uomo.
    Quando vedo lo sguardo sorpreso di lui mi sento soddisfatta. Come primo appuntamento dopo tanto tempo non è andata poi così male.
    La gente ci guarda e si fa sfuggire urletti tra il divertito e scioccato, mentre l’uomo moro, fradicio ed affascinante mi dedica uno sguardo fulmineo con i suoi occhi di ghiaccio ed un sorriso malefico carico di promesse, forse mi sono ficcata nei pasticci.

    Edited by Fabrizia - 22/10/2017, 00:47
     
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  2. Fabrizia
     
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    So che ci vorrebbe un miracolo per passare alla fase successiva dei Decathlon, non ho chance ma non per questo ho voluto abbandonare la gara consapevole dell'imminente perdita, mi piace giocare e per principio non ho voluto mollare. E' stata una bella esperienza e vi ringrazio tutti, ma proprio tutti, grazie anche ai vari commentatori che mi hanno fatto notare gli errori commessi e consigliato al meglio. Purtroppo in questi giorni per vari impegni non sono riuscita a dedicarmi come si deve alla scrittura e sebbene non sia revisionato ho voluto partecipare comunque con quest'ultimo testo creato purtroppo solo nell'ultima ora di gara. Non fate troppo caso agli errori, ma proprio non ho avuto il tempo di modificare la seconda parte del racconto. Vi saluto e buona continuazione :P :elton:
     
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    È stato un vero piacere averti con noi e apprezzo particolarmente lo spirito del non mollare mai. :Emoticons%20(208):
     
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  4. Fabrizia
     
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    Alla prossima :elton:
     
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  5. Befana Profana
     
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    Per quello che può valere, ho trovato il tuo racconto delizioso e a mio modesto parere, dei 4, è quello più chick-lit. Brava.
     
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    aliena decisamente

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    Il decathlon è anche questo: magari il genere che è congeniale esce quando tutto è già scritto o magari esce a un altro gruppo...
    La cosa importante è lanciarsi in tutte le prove per il piacere di scrivere e partecipare.
     
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  7. Fabrizia
     
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    Grazie Viola e grazie mille Marezia, questo genere mi piace, nei momenti di spensieratezza amo leggere romanzi chick-lit, mi fanno evadere in leggerezza. Comunque vada ragazze mi sono divertita e vi auguro un buon proseguimento, sia per l'organizzazione (Viola) che per la partecipazione (Continua a spaccare Marezia!) :elton:
     
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  8. Angy C.
     
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    Mi è piaciuto molto il tuo racconto Fabrizia, molto spiritoso e la lettura scorrevole lo rende ancor più piacevole :Emoticons%20(276):
     
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  9. Fabrizia
     
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    Ti ringrazio di cuore Angy, valgono molto le tue parole per me.
     
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    A me è piaciuto molto, e l'ho trovato più vivido e "sentito" di altre cose tue che ho letto.
    Mi è piaciuta la semplicità con la quale le scene si susseguono e, per questo, si visualizzano molto bene, mentre la storia in sé è vivace e si segue molto volentieri.

    Se posso segnalarti due cose che hanno mi hanno leggermente stonato, ti direi:

    - non avrei messo la domanda nella prima riga. E' un po' sviante, fa credere che la storia verta su un aspetto più generico della vita da mamma single, invece in seguito si focalizza sull'appuntamento e la sua preparazione;
    - avrei evitato di far dire all'uomo "ho un appuntamento": fa già intuire. Un più generico "ho molta fretta" avrebbe lasciato più dubbi.

    Per contro abbiamo una chicca non indifferente:
    CITAZIONE (Fabrizia @ 21/10/2017, 23:57) 
    Ford Taurus

    Non so se hai messo un'auto a caso o se te ne intendi, ma ottima scelta: un tocco di ulteriore realismo ben speso. ;)

    Ciao!
     
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  11. Fabrizia
     
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    Grazie dei consigli e per i complimenti Fantescelto! Per me valgono tanto.
    P.s La Ford Taurus è stata scelta e messa di proposito 😀
     
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    CITAZIONE (Fabrizia @ 26/10/2017, 15:57) 
    P.s La Ford Taurus è stata scelta e messa di proposito 😀

    Awwwwww... adoro queste cose ragionate sulle automobili. :P
     
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11 replies since 21/10/2017, 22:57   192 views
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