Olimpiadi Letterarie

Senza co-scienza

Brano a+p

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    SENZA CO-SCIENZA


    Nello scantinato della sua villa, il dottor Camillis chiacchierava amabilmente con la sua “assistente”:
    – Clare! Sono a un passo dalla scoperta, me lo sento! Ancora qualche tentativo, qualche aggiustamento qua e là e sarò famoso!
    Peccato che l’interlocutrice non fosse una donna, ma una delle sue cavie, ne aveva sacrificate parecchie negli anni, ma non Clare: lei era la sua preferita e stava con lui ormai da diverso tempo.
    – Dobbiamo solo aspettare gli ultimi volontari che risponderanno all’annuncio di ieri. – proseguì pensieroso – L’idea di reclutare i soggetti da testare attraverso volantini affissi nei bassifondi della città è stata vincente, dispendiosa ma vincente. Cinquanta euro e qualche straccio per ogni cavia umana non è poi una grossa spesa dopotutto, diventerò miliardario, appena avrò messo a punto la formula. Questo farmaco sarà la fonte della nostra ricchezza!
    Clare squittiva a ogni frase delirante del dottore, sembrava quasi gli rispondesse. A vederli conversare così sembrava che si capissero a vicenda.
    Il citofono gracchiò e lui aprì il portone col pulsante, senza nemmeno guardare chi fosse. Un barbone maleodorante e mal vestito si affacciò alla porta del laboratorio con fare guardingo.
    – Buongiorno, sono qui per l’annuncio…
    – Prego, si accomodi. Vada di là, si faccia una doccia e si cerchi degli abiti puliti della sua taglia tra quelli che troverà appesi, poi torni qui da me.
    – L’annuncio parlava di cinquanta euro, ho letto bene?
    – Sì, non tema. Appena avremo fatto tutto, le pagherò la quota stabilita. Non dubiti.
    Vedere lo sguardo felice dell’uomo, infondeva nell’animo del medico un senso di soddisfazione, alimentando il suo ego e convincendolo che, dopotutto, stava facendo un’opera di carità. I senzatetto che rispondevano ai suoi annunci erano numerosi ed erano i suoi preferiti. A volte si erano presentati anche degli studentelli in cerca di soldi, ma facevano troppe domande e alla fine non accettavano mai. Oltretutto i senzatetto erano la categoria migliore per i suoi studi: zero problemi nel caso in cui qualcosa andasse storto. Purtroppo si sa: durante la fase di sperimentazione di un farmaco, qualche intoppo si incontra.
    – Danni collaterali, perdite per una buona causa. Clare, ricordi la prima batteria? Cinquanta soggetti, sperimentazione a doppio cieco: è sopravvissuto solo il gruppo a cui ho dato il placebo. Era solo un problema di dosaggio. La seconda batteria è andata decisamente meglio: uno è sopravvissuto, con deficit cognitivi, ma ce l’ha fatta. Eh nell’ottica del risultato finale direi che non sia andata malissimo, vero?
    Clare squittì e riprese a girare sulla sua ruota. Lo scienziato diede un’occhiata allo spogliatoio, il senzatetto era ancora sotto la doccia.
    – Parliamoci chiaro, carissima amica mia, chi altro può dire di trattare bene come me questi poveracci? Do loro soldi, abiti, a volte cibo… d’accordo qualcuno ci lascia le penne, ma tanto che prospettive avrebbero? Comunque la sperimentazione sta facendo progressi enormi. Sono due anni che ammattisco dietro questo studio, ma finalmente alcuni soggetti sembrano ottenere il risultato sperato. L’ultima batteria di cento ho avuto la risposta desiderata in quattro persone, novanta hanno avuto danni irreversibili, ma solo sei sono deceduti. Il più basso tasso di mortalità da quando abbiamo iniziato il progetto, quindi un successo, in termini scientifici. A ogni buon conto, cara Clare, sento che ci siamo. Ho aggiustato un po’ i dati nelle cartelle, giusto per dare più credibilità alla sperimentazione, ma i numeri ancora non bastano: devo ottenere meno danni collaterali e più risultati positivi. Ho smesso di usare il metodo del doppio cieco: è un’inutile perdita di tempo! Posso sempre falsificare le cartelle in seguito. Sono arrivato a somministrare il principio attivo a cento persone su cento. Mi mancano dieci soggetti da trattare e il follow up a un mese dal trattamento. Poi, finalmente, potrò pubblicare i dati: farò soldi a palate anche solo con l’annuncio di questa scoperta. Il siero della giovinezza duratura sarà una rivoluzione assoluta in campo medico. Con una scoperta di questo calibro, le perdite subite saranno considerate un tributo più che ragionevole.
    Era ancora assorto nel suo discorso con la topolina, quando riapparve il barbone ben lavato e messo a nuovo negli abiti puliti.
    – Eccolo qui il nostro candidato. Sembra un’altra persona!
    Lo fotografò con una macchina fotografica istantanea e, mentre l’immagine impressa prendeva forma, aprì una cartella e chiese i dati del giovane soggetto. Dopo averla compilata in ogni sua parte, allegò la fotografia che ormai era completamente visibile e gli fece firmare le liberatorie. Lo invitò a stendersi sul lettino che teneva dietro a un paravento bianco e, intanto, iniziò a preparare l’occorrente per l’applicazione di una cannula venosa per la somministrazione del cocktail di farmaci sperimentali.
    – Ma lo facciamo già così? Subito? – chiese il senza tetto con una punta di ansia nella voce.
    – Certo! Cosa vuole aspettare: a Natale?
    – Pensavo facesse prima degli esami, non so, delle domande sulla mia salute.
    – La sua salute è ottima, mi pare. E comunque questo farmaco ha poteri straordinari e risolverà ogni eventuale disordine che potrebbe avere in atto.
    – Ma è sicuro? Voglio dire: funzionerà?
    – Stia tranquillo, non farei l’esperimento sugli esseri umani se non fossi certo dei risultati.
    Mentì spudoratamente. Era talmente abituato a farlo che ormai cominciava a credere lui stesso alle proprie menzogne. Posizionò il laccio emostatico al braccio e vide con piacere le vene gonfiarsi. Non fece fatica a inserire la cannula, tolse il laccio, collegò il deflussore e aprì il morsetto, controllando che le gocce scendessero regolari.
    – Ci vorrà una mezz’ora, si rilassi. Se dovesse avvertire disturbi mi chiami pure, io sarò qui accanto, alla mia scrivania.
    Si accomodò alla sua postazione e aprì il giornale sognando di vedere in prima pagina una foto e un bell’articolo che parlasse del suo miracoloso farmaco.
    Accantonò i sogni gloriosi solo quando con la coda dell’occhio vide cessare il gocciolio nella flebo. Rilevò i parametri clinici di routine e congedò la cavia dopo avergli consegnato una busta col compenso.
    –Quattro, quasi cinque, su cento. Non barcollava, vero Clare? Buon segno, sento che reagirà bene. Ha avuto dose doppia in metà tempo: al diavolo la prudenza. Era in salute e bisogna ottimizzare i tempi, cara mia. Mancano nove, adesso! –
    Si fregò le mani compiaciuto mentre Clare sottolineò il presunto traguardo con uno squittio. Il citofono si aggiunse al dialogo annunciando veemente dei nuovi ospiti.
    –Che dicevo, Clare? Oggi va a gonfie vele!
    L’animaletto sollevato sulle zampe posteriori sembrava inquieto.
    – Che c’è? Ti trascuro? Mi farò perdonare, avrai il tuo cibo preferito tra mezz’ora. Clare zampettò nell’amata ruota, quasi a dare un’energica spinta ai loro sogni.
    Camillis aprì il cancello con la noncuranza abituale e quando entrarono in quattro stava ancora sorridendo. Incrociò sguardi truci ma notò subito che non erano laceri e malmessi. Anzi, avevano una certa chiassosa eleganza, soprattutto la donna.
    –Scusi signora, – esordì il dottore– l’annuncio spiegava che le donne non sono adatte a questa sperimentazione.
    – Lei è Concetta mia. Saluta il dottore che ha dato le medicine a Diego, Conny.
    – Vergognati! A causa tua Dieghino mi ha messo le corna colla puttana straniera.
    –Prego? Ma di cosa parlate? Che volete da me?-domandò.
    Il tizio al comando lo puntò con piglio deciso:–Sei da solo, vero, dottore?
    –Certo! Io…
    –L’aiutante, non c’è! Ti ha piantato la puttana, vero? È impegnata a fare altro, Clare.
    –Clare?– ripetè Camillis a disagio – … è di là. Ma non è certo un’assistente…
    L’uomo si avvicinò minaccioso, gli poggiò la mano sul petto accartocciando il bavero del camice: – Ah no? E cos’è, allora? Un’amichetta speciale che ti riempie di corna?
    Abituato a trattare cavie umane, gente da chetare con una busta di euro, panini, abiti puliti, Camillis non aveva mai pensato di correre pericoli. S’accorse che gli altri due giravano per lo scantinato e rovistavano buttando all’aria le sue cose. Ebbe paura. Invece la donna stava seduta sul lettino, ruminava chewing gum. Bassa, sovrappeso, decisamente sgraziata, sembrava una sorta di fotocopia peggiorata del tizio che lo stava strattonando.
    – Non venite per l’annuncio vero? Volete soldi? Di là ce ne sono, e cibo e vestiti nuovi. Ma non fatemi del male, sono un uomo di scienza.
    Tizio gli dedicò un sorriso sinistro: – Non ti facciamo niente, scienziato, ma ci devi dire dove stanno quei due schifosi. Spacchiamo la faccia alla zoccola e ci ripigliamo Dieghino Armando. Non conta un cazzo, ma Conny è in fissa per lui. E la mia bambina deve avere ciò che vuole.
    –Non conosco le persone di cui parlate. Davvero non so come potrei aiutarvi. – annaspò.
    Gli altri rientrarono nel laboratorio a mani vuote. L’energumeno contrariato lo trascinò verso una sedia e lo spinse giù: – Mettiti qua scienziato! E tu. Conny: raccontagli.
    La donna, s’avvicinò con le mani piantate sui fianchi: –Diego Armando è venuto qua da te un sacco di volte. Diceva che eri un fesso, ma pagavi senza fiatare. Una pacchia! Beccava soldi tutte le volte. Veniva con il cappello, o occhiali, o baffi. Pure la barba si fece crescere. Tu ci cascavi, pagavi e gli davi medicine. Gli fecero bene. Dieghino, più bello era. Forte, pieno di…– esitò appena guardando sottecchi il padre –…di fuoco, meglio del viagra! Contenta ero, poi mi raccontò che qua ci stava questa Clare, che l’ha vista e ci piaceva… Pure a pranzo la portò la schifosa..
    “Più volte”, “più dosi”, “più bello” “più forte” nella mente di Camillis ognuna di quelle parole lanciava una nota squillante e alla fine della tirata avevano composto una sinfonia trionfale. Esisteva un’inattesa cavia sopravvissuta con molte dosi di farmaco in corpo, e pare scoppiasse di salute. Aveva un risultato la ricompensa di tutti i suoi sforzi.
    – Qui la schifosa non c’è, stanno assieme e li stai coprendo, dotto’– chiosò l’energumeno inchiodandolo allo schienale.
    –Non sei una brava persona. – piagnucolò isterica Conny.
    Si materializzarono i due aiutanti, uno per lato, gli torsero le braccia dietro la schiena mentre il bruto gli alitava a un centimetro dal naso. Gli occhiali del dottore erano appannati dalla sgradita vicinanza.
    –Voglio aiutarvi a trovare Diego, sono dalla vostra parte. È essenziale ritrovarlo, devo fargli altri controlli, per la ricerca. Ci saranno soldi, sapete? Vi darò una ricompensa, o anche tutto. – implorò.
    –Allora non hai capito? Non vogliamo soldi, vogliamo dare una lezione alla zoccola e ripigliarci il fetente.
    –Papà, ricordati quella cosa importante… –suggerì Conny
    –Certo bambina, il dottore è una brava persona, ti farà la medicina pure se sei femmina. Vero?
    –Potrebbe essere pericoloso…
    –Hai dato a Dieghino roba pericolosa? Vuoi morire stasera dotto’?– prima che riuscissero a bloccarla Conny gli piantò le unghie nelle guance ululando come un’ossessa improperi sguaiati. Gliela tolsero di dosso mentre s’arrovellava a pensare cosa potesse offrirgli in sacrificio al posto della fantomatica Clare. Una Clare ce l’aveva e alla cavia non avrebbero fatto male, così indicò la gabbia: – Clare è quella, ve lo giuro, leggete il nome sulla ciotolina. Non ho assistenti, lavoro da solo.
    – Ci prendi per il sedere, dottore? Cerchiamo la zoccola e tu ci vuoi dare un sorcio?
    –È un gerbillo, una cavia da esperimenti, il vostro Diego avrà letto il nome e vi ha preso in giro. Magari è uno scherzo. Clare non è una donna.– obiettò con un filo di voce.
    La faccia dell’energumeno divenne furiosa, con uno spintone mandò Camillis a tappeto., poi mazzate, calci e pugni si abbatterono su di lui. Fluttuò in un buio colorato, si sentiva ebbro e danzò sottobraccio ai nobel per la medicina degli ultimi anni. Era leggero, niente peso, perso in una sensazione di calore setoso come la pelliccia di Clare. Poi stelle di dolore gli esplosero in testa e infine qualcosa di freddo gli piovve sulla faccia. Aprì gli occhi a fatica, riverso sul pavimento, nella stanza pareva essere passato un tornado, tutto era sparpagliato per terra. I preziosi appunti, cartelle e schede gettati ovunque, le impronte nere delle scarpe degli intrusi erano impresse sui fogli. La testa pulsava e chiazze di sangue decoravano il camice, c’erano arabeschi pure sulle lenti incrinate degli occhiali.
    –In piedi stronzetto.– sibilò il bruto – Fosse per me bruceresti assieme al sorcio e alla casa. Ma Conny si è fissata e vuol farsi la cura. Quindi adesso la farai prima al fottuto topo e poi, se non schiatta, la fai a mia figlia. Se qualcosa va storto, ti strappo il cuore.
    La gabbia di Clare era aperta sul tavolo, la ciotola col nome fracassata, e la bestiola tremava rintanata sul fondo. Fece per prenderla ma Clare lo morse e ritirò la mano, stranito. Altre macchie di sangue si sparsero sul camice, piangeva e lo derisero. Ignorò i battiti selvaggi del cuoricino spaventato e il pelo irto, immobilizzò Clare e le inoculò la flebo mortale.
    La statistica lo martellava in tutta la sua evidenza, il farmaco poteva uccidere gerbillo e figlia del mostro. Come poteva salvarle? Quel Diego aveva avuto benefici, assurdo non poterlo studiare. Il successo più grande gli sfuggiva, insieme alla vita e alla piccola Clare. Il medicinale fluiva e lei sembrava intorpidita. Brutto segno. Staccò la flebo e liberò l’animale dalle cinghie, lei barcollò poi non si mosse più.
    –Il sorcio è crepato, Conny non la tocchi– ringhiò tizio.
    Camillis piangendo cercò il battito, al suo tocco Clare schizzò fulminea a nascondersi dietro uno scaffale devastato.
    –Ehi sta bene! Sotto con Conny allora.
    Il dottore rifletteva. Aveva usato dosi troppo basse con le sue cavie? La cura funzionava? Sarebbe bastato che la strega se ne andasse con le sue gambe, avrebbe recuperato Clare e sarebbe fuggito. Non poteva fallire. Preparò dose tripla mentre gli angeli custodi sorvegliavano ogni gesto carezzando le pistole con piacere quasi lascivo.
    Si muoveva cauto e quella mezzora durò un’eternità. Monitorò Conny con assiduità da innamorato mentre quella si stiracchiava giurando di sentirsi benissimo.
    Il dottore era dilaniato: da una parte lo scienziato analizzava l’esperimento riuscito trattenendo la svitata; dall’altra il sopravvissuto, grato per lo scampato pericolo desiderava solo sparire. Le due parti si alternavano in una lotta surreale. Fu scrupoloso con Conny conquistandosi le simpatie dell’energumeno. Li scortò persino al cancello accomiatandosi con la promessa ulteriori controlli. Si sentì generoso e potente anche quando la palletta di pelo affamata gli squittì forte. Raccolse una Clare ringiovanita e la rimise in gabbia.
    Continuò coi serrati controlli a Conny fino a che una sera dalla finestra la vide arrivare che barcollava.
    Si girò lentamente verso Clare, non era la sola a essere prigioniera della ruota, le porte dell'inferno personale del dottor Camillis si erano appena spalancate.

    Edited by Flora* - 2/11/2017, 20:08
     
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  2. Flora*
     
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    Autori Mariq e intrusa3
    Storia di intrusa3 travagliata, sostituisce un sostituto...
    Voto 10
    Massimo coerenza stile 4
    Tropi 4 per Mari, il templare è ben costruito e anche i suoi giochetti tra etica e scienza. Qualche incertezza sulla morte karmica, un po' poco incisiva, ma accettabile. L'intrusa prende 3.
    Può rivelarsi se crede, io non parlo :Emoticons%20%28486%29:
     
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  3. MyaMcKenzie
     
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    CITAZIONE (Flora* @ 2/11/2017, 20:12) 
    Autori Mariq e intrusa3
    Storia di intrusa3 travagliata, sostituisce un sostituto...
    Voto 10
    Massimo coerenza stile 4
    Tropi 4 per Mari, il templare è ben costruito e anche i suoi giochetti tra etica e scienza. Qualche incertezza sulla morte karmica, un po' poco incisiva, ma accettabile. L'intrusa prende 3.
    Può rivelarsi se crede, io non parlo :Emoticons%20%28486%29:

    Mari, ti avevo trovata!!! (Ma non ero proprio sicurissima, eh!)
    Bravi entrambi
     
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  4. Mari.q
     
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    Grazie mille! Sono curiosissima di conoscere il mio intruso... stavolta per stringere la mano e non il collo...

    CITAZIONE (MyaMcKenzie @ 2/11/2017, 20:26) 
    CITAZIONE (Flora* @ 2/11/2017, 20:12) 
    Autori Mariq e intrusa3
    Storia di intrusa3 travagliata, sostituisce un sostituto...
    Voto 10
    Massimo coerenza stile 4
    Tropi 4 per Mari, il templare è ben costruito e anche i suoi giochetti tra etica e scienza. Qualche incertezza sulla morte karmica, un po' poco incisiva, ma accettabile. L'intrusa prende 3.
    Può rivelarsi se crede, io non parlo :Emoticons%20%28486%29:

    Mari, ti avevo trovata!!! (Ma non ero proprio sicurissima, eh!)
    Bravi entrambi

    Mya: sei un cecchino da paura :Emoticons%20%28192%29:
     
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    Ho beccato l’intruso ma Non Mari... uffa... bravi entrambi!
     
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  6. Befana Profana
     
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    Anch'io ti avevo trovata, Mary! Ero quasi sicura, cosa rara
     
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  7. Achillu
     
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    Non ho indovinato nessuno. Anche qui meritatissima la coerenza 4! Mi ripeto dicendo che non è stato tra i miei preferiti, ma è scritto bene e questo, in un contest di scrittura, conta!
     
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    C'era una volta un intruso che non si muoveva, non aveva idee ecc ecc
    Quindi ho agito per disperazione... e lo confesso sono io l'intrusa...
     
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  9. Achillu
     
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    CITAZIONE (violaliena @ 2/11/2017, 22:58) 
    C'era una volta un intruso che non si muoveva, non aveva idee ecc ecc
    Quindi ho agito per disperazione... e lo confesso sono io l'intrusa...

    Bravissima! Dagli all'intruso! No tu, quell'altro; quello senza idee!
     
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    CITAZIONE (Achillu @ 2/11/2017, 23:00) 
    CITAZIONE (violaliena @ 2/11/2017, 22:58) 
    C'era una volta un intruso che non si muoveva, non aveva idee ecc ecc
    Quindi ho agito per disperazione... e lo confesso sono io l'intrusa...

    Bravissima! Dagli all'intruso! No tu, quell'altro; quello senza idee!

    Stavo quasi per infliggergli una morte poco karmica
     
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  11. Mari.q
     
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    la mia intrusa <3
     
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    CITAZIONE (Mari.q @ 2/11/2017, 23:06) 
    la mia intrusa <3

    Mi vuole ancora bene... :Emoticons%20(169):
     
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  13. Mari.q
     
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    CITAZIONE (violaliena @ 2/11/2017, 23:14) 
    CITAZIONE (Mari.q @ 2/11/2017, 23:06) 
    la mia intrusa <3

    Mi vuole ancora bene... :Emoticons%20(169):

    mi è piaciuta la tua... intrusione!
    ahahahah
     
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